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L'Onu: "Stop alla guerra". Ma la Cina si astiene

140 i voti favorevoli alla risoluzione, uno in meno rispetto alla volta scorsa, e 5 i contrari. 38, invece, i Paesi che si sono astenuti

L'Onu: "Stop alla guerra". Ma la Cina si astiene

Approvata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite la risoluzione che condanna la Russia per la crisi umanitaria in Ucraina ed invita entambe le parti coinvolte nelle ostilità ad un immediato cessate il fuoco. Ciò avviene ad un mese esatto dall'inzio del conflitto, iniziato lo scorso 24 febbraio. Secondo quanto riportato dalle principali agenzie di stampa, sono 140 i voti favorevoli, mentre 5 nazioni hanno dato voto contrario, vale a dire Russia, Siria, Corea del Nord, Eritrea e Bielorussia. 38, invece, i Paesi astenuti, fra i quali figura anche la Cina.

Si tratta della seconda volta che l'Onu condanna la Russia attribuendole la responsabilità del conflitto in Ucraina, con immediata richiesta di cessare le ostilità, e rispetto allo scorso 2 marzo a voltare a favore c'è stato un Paese in meno. Nel documento delle Nazioni Unite si parla esplicitamente di "aggressione contro l'Ucraina", ed è alla Russia che viene richiesta "l'immediata cessazione delle ostilità contro l'Ucraina".

Necessario, a questo punto, ricordare, che le risoluzioni Onu non sono vincolanti, e vengono considerate piuttosto come simboliche prese di posizione. L'Alto commissariato Onu per i diritti umani ha riportato anche dei numeri, parlando di oltre mille i civili rimasti uccisi dopo l'inzio del conflitto. Cifre che, a detta del commissariato, potrevvero essere "considerevolmente più alte". L'agenzia Onu riferisce, fra le vittime, 15 uomini, 160 donne, 14 ragazze e 28 ragazzi, 48 bambini e 571 adulti dei quali non è stato riportato il genere. "La maggior parte delle morti civili sono state provocate dall'uso di armi esplosive con un'ampia area d'impatto, inclusi i bombardamenti con artiglieria pesante e razzi, gli attacchi aerei e missilistici", è quanto si legge nel comunicato stampa ufficiale, riportato dalle agenzie. Sempre secondo il rapporto dell'agenzia, 1.650 civili hanno riportato delle ferite durante il conflitto. Analizzando i dati zona per zona, vengono riportati 311 morti civili nelle regioni di Donetsk e Luhansk, mentre 724 civili sarebbero rimasti uccisi e 793 feriti nelle altre regioni, fra le quali le città di Kiev, Cherkasy, Chernihiv, Kharkiv, Kherson, Mykolaiv, Odessa, Sumy, Zaporizhzhia, Dnipropetrovsk e Zhytomyr.

I voti a favore della risoluzione, dunque, sono passati da 141 a 140, e per essere effettivo il documento aveva bisogno di essere approvato dai due terzi dei Paesi membri.

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