Russia, effettuato lancio multiplo di missili balistici intercontinentali

La Russia ha lanciato quattro missili balistici intercontinentali. Due i sottomarini strategici coinvolti, forse anche il TK-208 Dmitri Donskoy, l’ultimo classe Typhoon.

Russia, effettuato lancio multiplo di missili balistici intercontinentali

La Russia ha effettuato poche ore fa un lancio multiplo di missili balistici intercontinentali. E’ quanto si legge in un rapporto del Ministero della Difesa pubblicato questa mattina. Scarsi i dettagli diramati.

Le Forze Missilistiche Strategiche hanno lanciato un missile balistico intercontinentale Topol-M (versione mobile) dal cosmodromo di Plesetsk (800 chilometri a nord di Mosca) raggiungendo il bersaglio localizzato nel poligono di Kura, nella penisola di Kamchatka. Due i sottomarini strategici a propulsione nucleare coinvolti. Il primo, in servizio con la Flotta del Pacifico, ha lanciato una salva di due missili balistici dal Mare di Okhotsk contro obiettivi localizzati nel poligono di Chizha, nella regione Arkhangelsk. Il secondo sottomarino strategico in servizio con la Flotta del Nord ha lanciato dal Mare di Barents colpendo il bersaglio nel poligono di Kura. Mosca non dirama dettagli sul tipo di unità coinvolte e sui sistemi d’arma lanciati dai sottomarini. Durante le manovre coinvolti anche i bombardieri strategici Tupolev-160, Tupolev-85MS e Tupolev-22MZ decollati dalle basi di Ukrainka (30 km a nord di Belogorsk), Engels (comando dei Tu-160 a 14 km da Saratov) e Shaikovka ( 17 km a nord di Kirov). I bombardieri hanno lanciato missili da crociera (probabilmente Kh-101 / Kh-102) colpendo bersagli localizzati nei poligoni di Kura, Pemboi (nella regione nordorientale di Komi) e Terekta in Kazakistan. Secondo il Ministero della Difesa russo tutti i missili hanno colpito i rispettivi bersagli designati.

Il riarmo della triade nucleare russa si concluderà entro il 2020, secondo quanto disposto dal Presidente russo Vladimir Putin, con l’entrata in servizio del missile balistico intercontinentale super pesante Sarmat.

Il missile Topol RS-12M (SS- 27 Sickle-B)

Il missile balistico intercontinentale a tre stadi Topol-M è stato testato con successo in diverse occasioni dal cosmodromo di Plesetsk, a nord ovest della Russia. Il missile con guida di tipo inerziale autonoma a propellente solido è immune a qualsiasi tipo di scudo esistente come l’ABM americano grazie alle sue capacità di compiere brusche virate, rilasciare falsi bersagli ed alla completa schermatura contro ogni tipo di attacco Emp o laser. L’unica possibilità di abbatterlo sarebbe nella fase di spinta (Boost Phase): compito che spetterebbe agli intercettori basati in Polonia. Con i suoi diecimila km di gittata, il Topol-M potrebbe colpire impunemente qualsiasi parte degli Stati Uniti. La sua Probabilità di Errore Circolare è stimata in 200 metri: trasporta una singola testata con una resa massima di 550 kilotoni, ma può essere facilmente riconvertito per il trasporto massimo di sei testate Mirv/Marv. A differenza della sua controparte statunitense, il Topol-M può essere lanciato sia da rampe mobili che da silos.

I sottomarini strategici coinvolti

Stranamente Mosca non dirama dettagli sulle unità coinvolte 24 ore fa, tuttavia trattandosi di piattaforme strategiche a propulsione nucleare possiamo stringere il cerchio ai sottomarini classe Delta e Borei. Forse anche il TK-208 Dmitri Donskoy, l’ultimo Typhoon.

I sottomarini Delta IV

Sono attualmente sette i sottomarini Delta IV, Progetto 667BDRM Delfin, in servizio. I Delfin rappresentano ad oggi la spina dorsale della deterrenza russa. L’intera classe è stata convertita per essere equipaggiata con l’ultima versione del missili R-29RMU2.1 Lajner, operativi dalle fine del 2014. A differenza dei Bulava, i test di fuoco de Lajner a propellente liquido, effettuati dal K-84 Ekaterinburg e dal K-114 Tula, si sono rivelati fin da subito un successo. Grazie al nuovo sistema d’arma che deriva dal missile R-29RMU Sineva, in grado di trasportare otto/dodici testate Mirv/Marv a rendimento variabile, la vita operativa dei Delfin è stata estesa fino al 2030, anno in cui inizierà la graduale radiazione dal servizio.

Il K-64, terzo sottomarino strategico classe Delta IV, è stato trasferito nel 1999 dalla sua base sulla penisola di Kola al cantiere Zvezdochka, a Severodvinsk. E' l'unica unità classe Delta IV ad essere stata riconvertita per ospitare i mini-sommergibili russi sperimentali che operano in profondità nelle gelide acque artiche. La sezione centrale, progettata per ospitare sedici missili balistici, è stata modificata per i nuovi asset. Il BS-64 Podmoskovye è stato il primo vettore sottomarino russo per i droni subacquei e per il Progetto 10830 Losharik. Lo scafo è stato allungato a 162,5 metri: le capacità difensive non sono state smantellate. Il Progetto 10830 Losharik sarà trasferito il prossimo anno al K-139 Belgorod Progetto 09852. Ufficialmente designato come evoluzione della classe Oscar II Progetto 949A, il K-139 Belgorod svolgerà missioni di ricerca scientifica come piattaforma per sottomarini senza equipaggio e speciali attrezzature. Il K-139 è stato riprogettato con una nuova sezione centrale di trenta metri che ha portato le dimensioni del sottomarino a 184 metri. Trenta metri in più della classe Oscar originale ed undici più lungo della classe Typhoon.

L’ultimo Typhoon

Il TK-208 Dmitri Donskoy Progetto 941UM, resterà in servizio fino al 2022. L’ultimo superstite del Progetto 941 servirà da piattaforma per continuare a testare i missili balistici intercontinentali Bulava. Lunghi 173 metri, alti 23, con un dislocamento di 49.800 tonnellate ed in grado di raggiungere una profondità massima operativa di 400 metri, i sei sommergibili classe Akula (secondo la corretta identificazione russa) sono stati inclusi nel Guinness dei primati. Il TK-208 è stato il primo battello ad entrare in servizio e sarà l’ultimo a solcare i mari con la Flotta del Nord, nella 18ª Divisione subacquea. Le profonde modifiche a cui è stato sottoposto il Dmitri Donskoy lo hanno trasformato nel primo Typhoon avanzato alla stregua di un sottomarino di quarta generazione. Il Progetto 941UM è stato infatti concepito per lanciare i missili RSM-56 Bulava. Le altre cinque piattaforme classe Typhoon entrate in servizio sono state denuclearizzate ed in parte smantellate. L’SSBN Arkhangelsk e l’SSBN Severstal, ormeggiati per anni al porto di Severodvinsk, risultano disarmati e dovrebbero essere smantellati a breve, anche se si attende ancora una decisione ufficiale del Cremlino.

La classe Borei

Secondo contratti la Marina russa riceverà otto sottomarini balistici classe Borei: tre 955 e cinque 955-A o Borei II. I 955 saranno armati con sedici missili Bulava, i 955-A classe Borei-II, con venti. Progettata su uno scafo idrodinamico pensato per ridurre le emissioni di rumore a banda larga, la classe Borei è la prima nella marina russa ad utilizzate una propulsione pump-jet. I sottomarini Borei sono lunghi 170 metri, con un diametro di 13 metri ed una velocità massima in immersione di 46 chilometri all'ora conferita dal reattore nucleare OK-650. La profondità operativa è attestata sui 380 metri (test massimo avvenuto a 450 metri). Il missile a tre stadi Bulava, nome in codice Nato SS-N-30 Mace, è la versione navale del più avanzato missile balistico russo, l’SS-27 Topol-M. Può essere lanciato anche in movimento. È lungo 12,1 metri, diametro di 2,1 metri e pesante 36,8 tonnellate: può colpire bersagli fino ad ottomila chilometri di distanza ed è progettato per equipaggiare esclusivamente i sottomarini nucleari classe Borei. Le modifiche sui Typhoon sono state ritenute troppo costose. Afflitto da numerosi problemi di sviluppo, il Bulava è stato dichiarato operativo dal Ministero della Difesa russo nel gennaio del 2013, ma i test sono ancora in corso. Ad oggi la prima linea di fuoco spetterebbe ai Delta IV. La classe Borei è in grado di trasportare 148 missili R-30 Bulava per 1.480 testate ognuna delle quali di 100-150 kilotoni.

La linea temporale della classe Borei

L’ultimo sottomarino a propulsione nucleare classe Borei, lo Knyaz Pozharsky, è entrato in produzione il 23 dicembre scorso presso il cantiere Sevmash, a Severodvinsk. I primi tre Borei Progetto 955 sono il K-535 Yury Dolgoruky, il K-550 Aleksandr Nevskij ed il K-551Vladimir Monomakh. Il K-535 si è unito alla Flotta del Nord nel gennaio del 2013, seguito dal Nevskij alla fine di dicembre dello stesso anno. Il Nevskij è in servizio con la Flotta del Pacifico. Il K-551Vladimir Monomakh è entrato in servizio nel 2014 con la Flotta del Pacifico. Il K-535 Yuri Dolgoruky è assegnato alla forza di allerta permanente con missioni di pattugliamento nell'Artico. Il quarto Borei, lo Knyaz Vladimir, primo del Progetto 955/A, è in costruzione dal luglio 2012 presso il cantiere Sevmash, nel nord della Russia. La costruzione del quinto sottomarino a propulsione nucleare Knyaz Oleg è iniziata nel luglio del 2014. I lavori sul sesto Borei, il Generalissimus Suvorov, sono iniziati nel dicembre del 2015. Poche settimane dopo anche il settimo Borei, battezzato Imperator Aleksandr III, è entrato in produzione nei cantiere di Severodvinsk. Il cantiere per l’ultimo sottomarino classe Borei e quinto della serie A, il Prince Pozharsky, è stato avviato il 23 dicembre scorso.

Attualmente sono nove i sottomarini strategici russi in servizio attivo.

La flotta strategica del 2020 sarà formata da 13 sottomarini: sette Borei armati con missili Bulava e sei sottomarini Delta IV con pattugliamenti strategici a copertura di obiettivi sensibili nel Mare di Barents e nel Mare di Okhotsk. Se i russi lanciassero da queste aree, potrebbero colpire qualsiasi punto degli Stati Uniti continentali. Un sottomarino classe Borei sarà riconvertito per operazioni segrete.

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