Guerra in Ucraina

"Sono considerati obiettivi". La minaccia russa che fa tremare la Nato

L'avviso del vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov: veicoli Nato o americani trovati con armi su territorio ucraino saranno considerati obiettivi militari

"Sono considerati obiettivi". La minaccia russa che fa tremare la Nato

Mentre in Occidente si parla di ampliamento della Nato, con il possibile inserimento di Svezia e Finlandia, la Russia, impegnata nel conflitto contro l'Ucraina, invia un messaggio molto chiaro: i veicoli Nato che saranno trovati in territorio ucraino con carichi di armi saranno considerati degli obiettivi e come tale subiranno conseguenze.

A lanciare l'avviso è il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov che ai microfoni dell'agenzia di stampa ufficiale russa Tass afferma: "I veicoli americani e della Nato che trasportano armi nel territorio ucraino saranno considerati da noi obiettivi legittimi". E ancora: "Avvisiamo che i mezzi di trasporto Usa-Nato che trasportano munizioni e armi attraverso il territorio dell'Ucraina saranno visti da noi come obiettivi militari legittimi".

Nel corso della sua intervista concessa alla Tass, il vice ministro degli Esteri russo Ryabkov ha aggiunto che ogni tentativo da parte degli Stati Uniti e di altri paesi occidentali di rallentare l'operazione speciale in Ucraina verrà fermato. “Stiamo anche chiarendo agli americani e agli altri occidentali che i tentativi di infliggere il maggior danno possibile alle unità russe e le unità della DPR e della LPR saranno frenate in modo duro”, ha proseguito Sergei Ryabkov. Allo stesso tempo, ha aggiunto il vice ministro, la Russia sta avvisando sul destino che subiranno tutti i veicoli Usa-Nato che si addentreranno in territorio ucraino trasportando armi.

Viene inoltre ribadito che lo scorso 24 febbraio la Russia ha deciso di intervenire in risposta alla richiesta di aiuto dei capi delle repubbliche del Donbass, vessato da 8 anni di guerra di cui adesso poco si parla. Nessuna intenzione di invadere l'Ucraina. L'operazione, come affermato più volte dal presidente Vladimir Putin, è finalizzata a smilitarizzare e de-nazificare il paese.

Ryabkov ha inoltre dichiarato che, visto lo stato delle cose, non ci saranno contatti su vasta scala con Washington. Il “sostegno sfrenato di Washington ai progetti bellicosi di Kiev e alle forniture su larga scala di armi moderne” rende di fatto “insensati” dei contatti con Mosca.

La Russia ha tuttavia esortato gli Stati Uniti a "smettere di sponsorizzare" lo spargimento di sangue.

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