"Salverà la Russia dalle sanzioni". La profezia sulla Cina

Le conseguenze economiche del conflitto saranno in parte attenuate dalla solida partnership con la Cina

"Salverà la Russia dalle sanzioni". La profezia sulla Cina

La Russia subirà delle conseguenze economiche a causa del conflitto in corso, ma riuscirà comunque a non affondare anche grazie alla propria partnership con la Cina: questa, in sostanza, l'opinione di Federico Rampini.

Lo scontro in Ucraina pare aver già determinato la "morte" del gasdotto Nord Stream 2, che sarebbe dovuto entrare in funzione nei prossimi mesi. Ciò, tuttavia, non significa la fine delle esportazioni di gas verso i paesi dell'Unione europea. "La Russia rinuncia solo ai soldi virtuali del Nord Stream 2, che non è mai entrato in funzione e quindi rappresenta il reddito futuro da un investimento", spiega infatti Rampini. "Il resto delle esportazioni di gas russo verso l'Europa continuano e frutteranno un gettito aumentato, grazie al rincaro dei prezzi mondiali", aggiunge.

Come si concilia tutta la situazione con la tanto sbandierata esclusione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali Swift? Ciò che viene meno reso noto dai media è che in realtà "gli europei hanno dovuto per forza inserire un'eccezione che consenta di pagare il gas", spiega l'editorialista. Nel peggioramento generale dei rapporti con gli stati della Ue, comunque, bisogna ricordare che "Putin ha raggiunto accordi con la Cina per aumentare le forniture in quella direzione". Ciò non significa che la Russia non subirà delle ripercussioni dal punto di vista economico, ma il presidente russo "si prepara da anni a questo conflitto e ha fatto tutto quello che poteva per costruire un'economia più autarchica, meno esposta alle sanzioni, più rivolta a Oriente. Mentre modernizzava le sue forze armate", prosegue Rampini, "ha ridotto il debito pubblico e il debito estero, proprio per poter resistere a un assedio finanziario".

Il grande fabbisogno di gas dell'alleato cinese assorbirà in parte l'onda d'urto. "La Cina ha bisogni energetici enormi, per cui potrà assorbire tutto il gas che eventualmente l'Europa smetterà di comprare, e ha già deciso la costruzione di nuove infrastrutture per trasportare più gas russo a Oriente", prosegue l'editorialista. La stessa Gazprom, in effetti, si è impegnata a vendere gas proprio alla Cina per i prossimi 30 anni. Secondo Rampini, tuttavia, il governo cinese starebbe ora investendo su nucleare, solare ed eolico e progressivamente tali necessità potrebbero ridursi.

La Cina ha condannato le sanzioni del mondo occidentale nei confronti della Russia. Cosa potrebbe accadere prossimamente? Fino ad ora Xi Jinping ha espresso un appoggio prudente, secondo Rampini: "La diplomazia cinese si esibisce in un'acrobazia di cui è maestra: non dirà nulla che sconfessi Putin e appoggerà la sua narrazione sull'accerchiamento occidentale della Russia". Tutto questo nella speranza che il conflitto non si prolunghi.

In tal caso, "mi aspetto che Pechino si smarchi e offra i suoi servizi di mediazione per una soluzione diplomatica", precisa l'editorialista. "Non dimentico che la Repubblica Popolare non ha mai riconosciuto la Crimea, proprio perché non ama i separatismi", conclude.

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