Guerra in Ucraina

Sono scomparsi 11 bus: che fine fanno i rifugiati ucraini

Nell'inferno di Mariupol prosegue l'evacuazione dei residenti e di quelli che avevano trovato rifugio nell'acciaieria ma i check-point russi rallentano l'operazione

Sono scomparsi 11 bus: che fine fanno i rifugiati ucraini

La situazione a Mariupol è sempre più complicata. La città è al momento l'epicentro dei bombardamenti russi e della guerra condotta dalla Russia in Ucraina, che non sembra intenzionata a piegarsi sotto il peso dei bombardamenti incessanti. La sacca di resistenza è concentrata nel complesso siderurgico dell'acciaieria Azovstal, dove oltre ad alcuni gruppi di militari si trovano anche alcune centinaia di civili, la cui evacuazione (alla quale partecipa anche l'Onu) procede ma a a rilento. Sono diversi i corridoi di evacuazione dalla città assediata, anche se non tutto sembra procedere secondo i piani, come ha rivelato il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, citato da Interfax Ukraine.

"Solo tre dei 14 autobus di evacuazione con i rifugiati di Mariupol hanno raggiunto il territorio controllato dal governo ucraino. Il destino delle persone che si trovano nei restanti undici autobus è sconosciuto: questi undici autobus sono scomparsi da qualche parte, dovevano andare verso Zaporizhzhia nella parte controllata del nostro Stato, ma si sono persi da qualche parte", ha denunciato Vadym Boichenko. Il dubbio è che siano stati dirottati dai russi verso i territori da loro controllati: "Si perdono in questi centri di filtraggio, purtroppo, gli occupanti rapiscono i nostri residenti, e oggi questo sta succedendo".

Il convoglio umanitario sotto l'egida delle Nazioni unite e della Croce rossa è in viaggio verso Zaporizhzhia, in ritardo sulla tabella di marcia a causa dei controlli effettuati dai militari russi ai checkpoint nei territori occupati attraversati dal corridoio. Secondo quanto riferito dall'amministrazione regionale militare di Zaporizhzhia, l'esercito russo si sta riposizionando in tre direzioni dell'Ucraina meridionale: Zaporizhzhia, Kryvyi Rih e Mykolaiv. L'esercito starebbe rafforzando le unità di artiglieria e di difesa aerea e cercando di stabilire un sistema logistico per sostenere il raggruppamento di truppe in queste direzioni

L'evacuazione è molto complicata, soprattutto per i cittadini che non si trovano all'interno dell'acciaieria, dove sta intervenendo l'Onu, come ha spiegato il sindaco di Mariupol: "Un convoglio con un primo gruppo di evacuati dall'acciaieria Azovstal ha iniziato a muoversi dalla città costiera di Berdiansk, 85 a ovest di Mariupol, verso il territorio controllato dall'Ucraina. Ma rimane molto difficile per migliaia di persone a Mariupol lasciare il territorio controllato dai russi". Boichenko è apparso meno ottimista riguardo la situazione delle persone ancora intrappolate dentro l'acciaieria: "I civili rimangono ad Azovstal. Sfortunatamente stanno ancora aspettando di essere evacuati, si sono aggiunti attacchi e distruzioni". Intanto sono 2.

000 i residenti bloccati nella zona di Berdiansk.

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