Grandissima attesa per lo storico faccia a faccia tra Donald Trump e Kim Jong-un. A Singapore è tutto pronto per l'evento, che potrebbe avere ripecussioni molto importanti non solo per la penisola coreana. Intanto il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, che ha tessuto la rete fino ad ora, rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa a Singapore fa sapere che gli Stati Uniti potrebbero ritirare le truppe presenti in Corea del Sud. Sarebbe, questo, un risultato di enorme portata per Pyongyang. Inizialmente aveva detto di non voler entrare nello specifico e che non si sarebbe "addentrato nei dettagli". Poi però il capo della diplomazia americana ha voluto far sapere che Washington è pronta a fornire a Pyongyang rassicurazioni "uniche" in termini di sicurezza, che altre amministrazioni non hanno mai voluto fornire.
Una concessione enorme, dunque, a fronte della quale gli Stati Uniti vogliono una cosa: "La completa, verificabile e irreversibile denuclearizzazione della penisola coreana". Non ci sono mezze misure né tentennamenti in questa trattativa. Questo, almeno, è quello che trapela alla vigilia del vertice tra i due leader. "La Corea del Nord - prosegue Pompeo - ci ha precedentemente confermato la volontà di denuclearizzazione e siamo ansiosi di vedere se quelle parole erano sincere". Truymp scopre le carte e vuole vedere se Kim Jong-un sta bluffando oppure no.
Il presidente sud-coreano, Moon Jae-in, ha avuto una telefonata con Trump alla vigilia del summit. Lo riferisce la Casa Blu, l’ufficio presidenziale sud-coreano.
Intanto si apprende che Kim Jong-un ha invitato il presidente Usa a tenere un secondo vertice a Pyongyang, a luglio, come ulteriore tappa dello storico summit di Singapore. L’invito era contenuto nella missiva consegnata 10 giorni fa alla Casa Bianca, dal generale Kim Yong chol, l’ex capo dell’intelligence nordcoreana considerato il braccio destro di Kim.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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