La provincia di Hatay si trova al confine tra Turchia e Siria. Sconosciuta ai più è una delle tappe preferite dai foreign fighters occidentali per raggiungere lo Stato islamico. In passato, durante la rivoluzione civile siriana Hatay era stato il passaggio prediletto di tante associazioni che raggiungevano la Siria per gettare benzina sul fuoco nella lotta contro Assad. Una zona a rischio quella di Hatay. Difficile da gestire e da mettere in sicurezza.
Nonostante le condizioni della provincia siano queste, il governo turco ha deciso di aprire, come riporta Hurriyet, 10 nuove scuole per i figli degli immigrati siriani che si sono rifugiati nel Paese. Le strutture scolastiche saranno aperte nella zona di Reyhanli, situata nella zona meridionale della provincia, e dove sono presenti già 32 scuole per rifugiati.
Questa iniziativa è stata portata avanti dal comune di Reyhanli, dal ministero dell'Istruzione turco e dall'Autorità turca per la gestione delle emergenze (Afad). Nella zona di Hatay si trovano infatti circa 41 mila siriani in età scolare. Attualmente però di questi solo 140 mila hanno accesso alle scuole. Cosi è nata la decisione delle autorità turche di mettere parte del budget per la gestione di questa emergenza a disposizione di progetti educativi. E questa è la cronaca. Sorgono spontanee però alcune domande.
Se Hatay è una zona a rischio radicalizzazione, come abbiamo documentato anche in
Isis segreto, come mai Erdogan non si premura di spostare i migranti verso zone più sicure? Cosa verrà insegnato in queste scuole (quesito non da poco dato che la radicalizzazione passa anche da queste strutture)?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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