L'allarme hacker sulle banche non è nuovo: già a inizio 2015 si parlava di migliaia di attacchi in cui in due anni era sparito un miliardo di dollari americani. Ma ora un nuovo episodio getta un ombra sulla sicurezza dei sistemi bancari.
Un vero e proprio "intrigo internazionale", lo definisce la Stampa raccontando la vicenda. Il 5 febbraio 2016, infatti, alla Federal Reserve di New York arrivano una serie di richieste di transazioni da parte della banca centrale del Bangladesh verso alcuni conti privati nelle Filippine e nello Sri Lanka. Tutto in regola, se non fosse che solo il giorno dopo gli impiegati della banca centrale del Bangladesh hanno scoperto che le operazioni riguardavano quasi un miliardo di dollari e hanno bloccato tutto. Ma venti milioni di dollari sono arrivati lo stesso in Sri Lanka e 81 milioni nelle Filippine. Molti di questi sono spariti nel nulla.
Al centro degli attacchi c'è un sistema interbancario chiamato Swift usato da 11mila banche in tutto il mondo. Tramite questo sistema e un malware che permettesse di convalidare le transazioni, gli hacker sono riusciti a bucare la rete di controlli. Inizialmente il dito era stato puntato contro l'istituto di Dakha, accusato di non aver usato sistemi protettivi per evitare l'accesso di malintenzionati nella rete Swift. Adesso però sembra che il caso non sia isolato e che già lo scorso dicembre un caso analogo era capitato alla TPBank del Vietnam.
E pare - stando alla ricerca del colosso della difesa britannico BAE Systems - grazie allo stesso
malware. Così come pare che dietro ci isa un gruppo denominato Lazarus. Lo stesso accusato del clamoroso attacco del novembre 2014 a Sony Pictures, in cui però ci sarebbe stato lo zampino della Corea del Nord.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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