Secondo tutti i sondaggi, gli spagnoli sarebbero favorevoli ad accogliere molti rifugiati: peccato che poi non li accolgano. Questo è quanto uscito da numerose inchieste e dati statistici pubblicati recentemente anche da fonti governative, media spagnoli e Ong impegnate nell’accoglienza dei rifugiati.
La Spagna ha accolto solo il 7% della quota di immigrati che doveva prendersi in base agli accordi europei sullo smistamento. In Europa si era deciso, nel 2015, di smistare gli immigrati e i rifugiati che giungevano ai confini dell’Unione fra tutti gli Stati membri. Tutti avevano siglato gli accordi, consapevoli del fatto che una crisi migratoria di portata secolare come quella cui stiamo assistendo in questi mesi, non può essere considerata una questione di pochi Paesi europei frontalieri del Mediterraneo.
La Spagna, in conformità a questo accordo, doveva prendersi carico di 17.387 persone. Ad oggi, maggio 2017, di questi rifugiati ne ha presi solo il 1300, in parte dall’Italia e dalla Grecia. Mancherebbero quindi circa sedicimila rifugiati all’appello, i quali, ovviamente, sono a carico di altri Stati, e cioè il nostro e la Grecia. Il governo spagnolo ha, in tutto questo periodo, posto una serie di giustificazioni che vanno dall’incapacità ad accogliere questo alto numero di persone, dalla mancanza di mezzi amministrativi e di forze di sicurezza per far fronte al problema. Tutti problemi veri, reali, che però hanno tutti gli Stati europei, compreso il nostro, che si vede tuttavia costretto ad accogliere sia per interessi sia per la scure dell’Europa.
Questi dati si aggiungono ad altri che risultano invece dai tagli alla spesa effettuati da Rajoy dalla crisi del 2008 ad oggi sul fronte accoglienza. Secondo Oxfam Intermon, una delle più importanti organizzazioni non governative che aiutano rifugiati, poveri e indigenti di tutta la Spagna, i tagli dei finanziamenti governativi agli uffici pubblici che si occupano del fenomeno migratorio e soprattutto dell’accoglienza degli immigrati ammonterebbero al 78%. In pratica oggi la Spagna spende un quinto di quanto spendeva dieci anni fa per far fronte all’immigrazione, nonostante la crisi dei rifugiati sia esploda con veemenza solo negli ultimi anni.
Curiosamente, mentre il governo blocca tutti gli arrivi, la popolazione spagnola, in larga parte, continua ad essere favorevole all’accoglienza. Le marce “refugees welcome” di Barcellona sono diventate subito notizie e sono molti i comuni che si stanno dando da fare per ricevere queste persone. Ma questo spirito di accoglienza, probabilmente, è anche figlio del mancato arrivo di un alto numero di immigrati.
Una scelta oculata da parte di Mariano Rajoy e del suo establishment, perché in questo modo ha evitato, negli anni, che alla crisi del sistema spagnoli si sommasse il rischio di una guerra fra poveri contro i rifugiati dell’Africa e del Medio Oriente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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