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Sulla Libia Hamas avverte l'Italia: "Non attaccate, sarà una crociata"

La condanna dell'intervento nelle parole di un dirigente del gruppo palestinese

Sulla Libia Hamas avverte l'Italia: "Non attaccate, sarà una crociata"

Combattere il terrorismo? "Soltanto un pretesto", la scusa per "ingerenze in Libia" da parte di Paesi come l'Italia. Lo dice un dirigente di Hamas, Salah Bardawil, che intervistato dall'agenzia PalInfo ha condannato l'ipotesi di un intervento contro il sedicente Stato islamico nel Paese nord-africano.

Ricordando che il gruppo che rappresenta si è sempre espresso contro le ingerenze, anche nel caso della guerra in Iraq, Bardawil ha messo in chiaro il suo punto di vista: "Sarebbe una Crociata contro Paesi arabi e musulmani". Una condanna forte, che non è però una giustificazione delle azioni dell'Isis.

Il gruppo palestinese è considerato un organizzazione terroristica dagli Stati Uniti (l'Europa ha in ballo un ricorso), ma secondo il dirigente si oppone all'uccisione di persone sulla base della loro affiliazione religiosa. I ventuno copti decapitati dal sedicente Stato islamico, invece, sono stati ammazzati più perché cristiani che per mandare un messaggio all'Egitto.

"Una distorsione dell'islam", secondo Hamas.

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