Tahrir è la prima donna palestinese a poter celebrare un matrimonio

Prima di lei il ruolo era stato riservato agli uomini. Dopo la sua nomina, altre due hanno fatto richiesta

Coppie di sposini palestinesi prendono parte a una cerimonia a Nablus, in Cisgiordania
Coppie di sposini palestinesi prendono parte a una cerimonia a Nablus, in Cisgiordania

Tahrir Hammad non è la prima donna a essere nominata giudice nei Territori palestinesi. È tuttavia la prima a poter celebrare un matrimonio, pioniera in un settore tradizionalmente riservato agli uomini. La 36enne ha aperto la strada per una piccola rivoluzione, tanto che altre due donne hanno già fatto richiesta per un posto, ma di certo non è una "mangia uomini".

La Hammad non ha problemi a conformarsi all'idea che le donne siano esseri troppo emozionali per poter lavorare come giudici - scrive il New York Times, che ne racconta la storia - e tuttavia la sua nomina è già un piccolo traguardo. "Mi piace correre rischi", ha raccontato, dicendo anche di non avere pensato più di tanto a ciò che gli altri avrebbero pensato del suo nuovo mestiere.

Prima di lei, nel 2009, due donne erano state nominate giudici della Corte islamica, con competenza sui divorzi, la custodia dei figli e le questioni ereditarie. Per Sheikh Taysir Tamimi, ex numero uno della magistratura palestinese, la nomina della Hammad è un "inizio benedetto". Era stato Tamimi, descritto come un liberale, a dare spazio alle due prime giudici donna in Palestina.

La maggior parte delle coppie ha accolto bene la nomina della Hammad.

Soltanto due si sono rifiutati di farsi sposare da una donna. Che poi lei fosse la prima a svolgere quel compito - ha raccontato - è stato subito chiaro. "Solo un uomo potrebbe celebrare un matrimonio in un ufficetto ingombro di faldoni con i certificati di matrimonio".

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