"La tempesta di fuoco Uccisi 33 jihadisti Isis": parte la Charles De Gaulle

I bombardamenti aerei condotti da Francia e russia nelle ultime 72 ore nel nord della Siria hanno causato la morte di 33 jihadisti dell’Isis

"La tempesta di fuoco Uccisi 33 jihadisti Isis": parte la Charles De Gaulle

I bombardamenti aerei condotti da Francia e russia nelle ultime 72 ore nel nord della Siria hanno causato la morte di 33 jihadisti dell’Isis. Lo sostiene l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Citando fonti tra gli attivisti, l’ong aggiunge che gli uomini dell’Isis e decine di famigliari dei comandanti del gruppo terrorista hanno cominciato a lasciare Raqqa, la cosiddetta capitale del ’califfatò in Siria, per spostarsi a Mosul in Iraq, in cerca di un luogo più sicuro. Anche Mosul è nelle mani dell’Isis. Intanto La portaerei Charles de Gaulle, fiore all’occhiello della marina militare francese, è salpata stamattina dal porto di Tolone per raggiungere "il Mediterraneo orientale, e, nel caso fosse necessario, il golfo Persico", e prendere parte alle operazioni contro l’Isis. Lo annunciano i media francesi, citando il comando del gruppo aeronavale.

Novità anche sul fronte britannico. La Camera dei Comuni potrebbe essere chiamata a votare sull’estensione dei raid britannici alla Siria entro Natale, forse già nella prima metà di dicembre. L’anticipazione è stata fatta dal Daily Telegraph dopo il discorso di ieri del premier David Cameron in parlamento, durante il quale il primo ministro Tory ha detto che ora è necessario "schiacciare la testa del serpente", riferendosi ai terroristi dell’Isis che operano a Raqqa, roccaforte del sedicente "Stato islamico". Ora, per il partito conservatore di governo, il problema principale è riuscire a ottenere la maggioranza sicura prima di portare i Comuni al voto. Sempre secondo il Telegraph, toccherebbe al ministro della Difesa, Michael Fallon, incontrare i comitati parlamentari per un’opera di convincimento.

Il Regno Unito già partecipa con la coalizione ai raid in Iraq, ma contro quelli in Siria negli ultimi mesi si sono espressi diversi deputati, soprattutto di quel Labour all’opposizione guidato dal pacifista Jeremy Corbyn.

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