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Terroristi pronti ad un massacro, ma intervegono i cecchini della Sas

"Tutti i bersagli sono stati autorizzati dal governo inglese, nessuna vittima tra i nostri operatori che non sono mai stati rilevati dal nemico”

Terroristi pronti ad un massacro, ma intervegono i cecchini della Sas

Da spietato carnefice a vittima con un preciso colpo alla testa. Un cecchino della Special Air Service ha centrato il comandante di un gruppo di terroristi che si era radunato in un piccolo villaggio. L’episodio risale a due settimane fa, quando un drone spia britannico in volo sulla Siria, rileva un convoglio Isis nel nord del Paese. A bordo dei cinque mezzi, si trovano miliziani dello Stato islamico ed alcuni prigionieri. L’obiettivo dei terroristi è quello di istruire alle torture le nuove reclute del califfato. Per svolgere tale compito, scelgono la scuola di un piccolo villaggio. Giunti sul posto, i terroristi forniscono coltelli, asce e spade. I noviziati dovranno mostrare la loro fedeltà al califfato con il sangue dei prigionieri. L’MI6 ed il GCHQ, il servizio intercettazioni del governo inglese, decidono di richiedere l’intervento dei reparti speciali della SAS, gli unici soldati altamente addestrati della Coalizione, in grado di raggiungere a breve il villaggio dal terreno. Considerando l’alta densità di civili, si opta per una capacità chirurgica che un raid aereo potrebbe non avere. La missione d’assalto riceve il via libera dal comando di Northwood, a nord-ovest di Londra. Il Pentagono, intanto, fa decollare alcuni A-10 che passano sotto il comando delle unità sul campo. Due elicotteri inglesi trasportano uomini e quad nei pressi del villaggio. Otto cecchini si posizionano tra i 1500 ed i 1200 metri dai terroristi. Gli sniper inglesi sono equipaggiati con fucili israeliani Dan.338 dotati di soppressori che riducono il rumore ed eliminano qualsiasi flash dalla canna. Una seconda squadra di supporto formata da altri dodici SAS armati con lanciagranate M32 da 40 mm e mitragliatrici pesanti, si trova poco distante a bordo dei quad per l’esfiltrazione veloce. I cecchini, intanto, inquadrano i terroristi, già al lavoro per spiegare alle giovani reclute come infliggere il massimo dolore alle vittime prima di ucciderle.

Lezione che i novizi avrebbero dovuto mettere in atto pochi minuti dopo. L’MI6 identifica il comandante del gruppo ed ordina ai cecchini di prepararsi ad aprire il fuoco. Il terrorista, già noto ai servizi segreti inglesi, si avvicina ad un prigioniero ammanettato in ginocchio, portato al centro dell’area all’aperto della scuola: brandisce una lunga spada che gli pone sul collo. L’uomo urla qualcosa, alza la spada, quando i cecchini aprono il fuoco. Il primo a cadere è proprio il comandante del contingente Isis, con un preciso colpo in fronte sparato a 1200 metri di distanza. Il governo inglese non fornisce altri dettagli sulla missione della SAS, affermando che “la minaccia nemica è stata azzerata”. Nella nota ufficiale si sottolinea la precisione dei colpi esplosi indirizzati soltanto contro i bersagli ostili. Il rapporto sulla missione della SAS si conclude rilevando l’impiego di sistemi d’arma e componenti di ultima generazione.

“Tutti i bersagli sono stati autorizzati dal governo inglese, nessuna vittima tra i nostri operatori che non sono mai stati rilevati dal nemico”.

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