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"Combatto i miei demoni". Mamma uccide i 5 figli e dà alle fiamme la casa

Orrore negli Usa. Prima di concludere la tragedia suicidandosi, la donna avrebbe lasciato delle note per il marito, in cui gli chiedeva di perdonarla per le sue fragilità

"Combatto i miei demoni". Mamma uccide i 5 figli e dà alle fiamme la casa

Gli Stati Uniti sono ancora scossi a causa della tragedia familiare andata in scena l’8 dicembre a Williamsburg, nella contea di Greenbrier, in West Virginia, con una giovane mamma che ha ucciso i suoi cinque figli, di cui tre erano proprio suoi mentre due erano dell’attuale marito Sloan, e ha infine bruciato la rispettiva casa e si è tolta la vita. Tale episodio di cronaca era stato inizialmente classificato dagli inquirenti come un insieme di morti provocate da un incendio accidentale, ma indizi relativi alle responsabilità della donna, la 25enne Oreanna Myers, sono emersi solamente in questi giorni. In particolare, gli investigatori hanno ultimamente appurato il fatto che la stessa, rimasta in quel giorno sola in casa con i bimbi, avrebbe lasciato scritti dei messaggi prima di suicidarsi, dai quali sarebbe emerso il grave stato di depressione sofferto dalla medesima.

Nel dettaglio, a spingere definitivamente la Myers a compiere l’8 dicembre quel massacro sarebbe stato, oltre alle sue fragilità psichiche, il fatto che il marito di lei aveva dovuto in precedenza dormire a casa del padre per due settimane e aveva di conseguenza lasciato la 25enne sola in casa con i bambini. L’uomo, ha spiegato di recente lo sceriffo della contea, aveva infatti dovuto assentarsi da casa per tale lasso di tempo a causa di motivi logistici legati alla propria professione. Le prove del crollo emotivo sofferto dalla donna alla notizia della prolungata assenza del coniuge sarebbero gli Sms di fuoco scambiati tra i due innamorati agli inizi di dicembre, prima della tragedia, con lei che scriveva infuriata: “Se scegli il denaro invece della mia depressione, dimostri che non valgo niente. A nessuno importa di me? I soldi vanno e vengono, una volta che me ne vado non c'è modo di sostituirmi. Chiedo e grido aiuto ma non lo ottengo mai”.

In preda ai postumi dello choc subito per via della prolungata assenza del marito, la Myers, schiacciata appunto dal trauma del fatto che il marito l’aveva lasciata per due settimane sola in casa con i cinque bambini, ha così messo in atto l’8 dicembre un terribile piano criminale, sparando contro i minorenni e dando alle fiamme l’abitazione, per poi ammazzarsi. I vigili del fuoco intervenuti sul luogo della tragedia hanno in seguito trovato, sui corpi delle piccole vittime, delle ferite alla testa da armi da fuoco. Il cadavere della responsabile è stato invece rinvenuto fuori casa, vicino a un tavolo da picnic, con la presunta arma del delitto, un fucile, che giaceva al suo fianco. Le forze dell’ordine hanno poi accertato che tale arma non era automatica, il che significa che la 25enne ha dovuto ricaricarla prima di ogni sparo mortale. In merito al dramma in questione, è appunto emerso nelle ultime settimane dei dettagli che ha mandato in soffitta l’iniziale classificazione forense della vicenda quale incendio accidentale, ossia sono emersi quattro messaggi lasciati dalla donna prima di terminare la tragedia uccidendosi. Nelle medesime note scritte, hanno spiegato ultimamente gli agenti, la donna avrebbe allora confessato di non essere in grado di "sconfiggere i suoi demoni", per poi concludere, rivolgendosi direttamente a Sloan: “Mi dispiace di averti deluso, mi dispiace di aver deluso i nostri bei ragazzi”.

Le cinque giovani vittime uccise dal raptus di follia della Myers, ovvero i tre figli della stessa e i due figliastri del precedente matrimonio del marito, si chiamavano Shaun Dawson Bumgarner, di 7 anni, Riley James Bumgarner, di 6, Kian Myers, di 4, Aarikyle Nova Myers, di 3, e Haiken Jirachi Myers, di appena un anno di età. Sloan, distrutto dalla notizia della perdita della sua intera famiglia, ha voluto dedicare un necrologio a ognuno dei bambini volati in cielo: “Shaun voleva diventare un astronauta. Riley era un musicista in erba che stava imparando a suonare il piano e l'ukulele. Aarikyle era un giovane artista che amava le tartarughe Ninja e i supereroi. Haiken era viziato da tutti e amava guidare le sue macchinine”.

Lo stesso si è quindi rivolto pubblicamente a tutti i familiari di soggetti che soffrono di depressione o che esprimono pensieri suicidi, esortando i primi a cercare immediatamente aiuto.

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