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Il report (a orologeria) del Nyt: "Trump non ha pagato le tasse"

Donald Trump ha reagito all’inchiesta del New York Times sulle proprie dichiarazioni dei redditi bollandola come un mucchio di falsità

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Negli Usa sono state appena pubblicate recenti dichiarazioni dei redditi di Donald Trump, da cui risulta che il magnate avrebbe, negli ultimi anni, accumulato più perdite che guadagni nel mondo degli affari. A divulgare i dati tributari, a meno di 48 ore dal primo dibattito in tv tra lo stesso Trump e il rivale dem Joe Biden, è stato il sito del New York Times, testata dichiaratamente ostile al miliardario. Proprio sulla pubblicazione delle proprie dichiarazioni dei redditi, l’attuale presidente americano ha finora sostenuto un duro braccio di ferro sia con l’opposizione liberal sia con diverse Corti statali e federali, rifiutandosi costantemente di diffondere autonomamente le cifre del suo patrimonio e delle sue finanze.

L’inchiesta del giornale della Grande Mela è stata firmata a sei mani da Russ Buettner, Susan Craig e Mike McIntir, che accusano in coro l’inquilino della Casa Bianca di "infedeltà fiscale". Nel dettaglio, le carte ottenute e pubblicate dal quotidiano attestano che nel 2016, ossia l’anno in cui Trump è stato incoronato presidente dagli elettori, l’esponente repubblicano avrebbe versato al fisco statunitense appena 750 dollari di tasse federali, la stessa cifra da lui pagata anche l’anno successivo. I documenti svelati dal New York Times dichiarano inoltre che il magnate, per dieci dei quindici anni precedenti, non avrebbe sborsato neanche un dollaro di tributi. Tra le carte diffuse dal giornale mancano però quelle relative agli anni 2018 e 2019.

Il materiale alla base dell’inchiesta dell’organo di stampa, oltre a portare alla luce i minimi o nulli versamenti fiscali di Trump, denuncia anche che quest’ultimo avrebbe sul groppone debiti per centinaia di milioni, nonché molti problemi legati alle proprietà della sua Trump Organization, derivanti da una serie di operazioni di storno fatte con l’intento deliberato di aggirare il fisco.

Un altro scottante dato contenuto nelle carte citate sempre in merito all’apparente fallimentare gestione finanziaria dell’attuale presidente attiene alla cifra di 100 milioni di dollari che il miliardario newyorchese sarebbe stato condannato di recente a pagare da una sentenza a lui negativa. Tale verdetto sfavorevole, affermano i documenti pubblicati dal giornale, sarebbe stato conseguente a una causa temeraria intentata dallo stesso Trump per ottenere dal fisco federale un rimborso tributario di 72,9 milioni di dollari.

Dalla pubblicazione dei documenti fiscali incriminati, l’inquilino della Casa Bianca ne esce come un uomo d’affari per niente di successo, infedele con l’amministrazione finanziaria nazionale, pieno di debiti e che dipende sempre più da guadagni fatti con aziende che lo mettono in costante conflitto d'interesse con il suo ruolo di Capo dello Stato.

Le notizie appena diffuse dalla testata sulle dichiarazioni dei redditi del magnate, pur esplosive, sono però parziali, come specificato dalla stessa inchiesta: “Le informazioni di cui siamo a conoscenza sono quelle date dallo stesso Trump al fisco, non il frutto di un'indagine indipendente. A quanto davvero ammonti il suo patrimonio nessuno lo sa”.

Dean Baquet, direttore del New York Times, ha giustificato con le seguenti parole la scelta di diffondere dettagli potenzialmente lesivi sulla campagna presidenziale di Trump nel pieno dello scontro elettorale tra l’esponente repubblicano e Biden: “I cittadini devono sapere il più possibile dei loro leader. Conoscere le loro priorità, le loro esperienze e sì: pure le loro finanze”, ricordando inoltre che fin dagli anni Settanta "tutti i presidenti hanno pubblicato le loro dichiarazioni dei redditi. Secondo tradizione, chi fa politica non deve cercare con le sue azioni benefici finanziari. Trump ha rotto questa consuetudine”.

Non si è fatta attendere la dura risposta dell’inquilino della Casa Bianca alle pesanti insinuazioni fatte su di lui dal quotidiano della Grande Mela. Egli ha appunto bollato come falsità i particolari portati alla luce dall’inchiesta citata: “È una notizia falsa, totalmente inventata. Ho sempre pagato le tasse. Il fisco ce l'ha con me: da tempo mi trattano molto male”. Lo stesso ha infine tuonato: “Sapevo che stavano preparando una storia negativa su di me. Eccola. Era prevedibile.

Ed è falsa”.

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