La Turchia di Erdogan al voto, tra giornali chiusi e processi ai bambini

La polizia turca ha fatto irruzione in due tv e due quotidiani vicini all'opposizione, mentre un tribunale ha rinviato a giudizio due bimbi accusati di aver strappato un poste di Erdogan

La Turchia di Erdogan al voto, tra giornali chiusi e processi ai bambini

Domenica si vota in Turchia e il clima intorno al voto è tutt'altro che disteso. La polizia ha fatto irruzione in due emittenti televisive, Bugun TV e Kanalturk e in due giornali Millet e Bugun tutte vicine alle posizioni dell'opposizione. L'operazione della polizia sembrava diretta più a un gruppo terroristico che a degli uffici. Alle sette e trenta 50 poliziotti in assetto antisommossa hanno circondato l'edificio e mentre gli operatori della tv mandavano in onda quanto stava accadendo, gli agenti hanno iniziato a lanciare gas lacrimogeni e getti d'acqua per allontanarli.

Poco dopo l'operazione della polizia una sessantina di persone hanno iniziato una manifestazione spontanea in solidarietà con la tv. Alla fine delle tensioni la polizia ha arrestato 5 dipendenti del network per aver opposto resistenza. Giornali e tv fanno parte del gruppo Koza-Ipek da sempre sotto osservazione da parte della polizia e del partito di Erdogan. Il blitz di oggi è arrivato inseguito alla decisione della giustizia turca di commissariare il gruppo. L'accusa sarebbe quella di finanziare, reclutare e fare propaganda per Fethullah Gulen, imam che secondo i giudici gestisce dagli Usa una rete di ong giornali e aziende che vengono considerate "organizzazioni terroristiche".

A sostegno delle tv sono arrivati dei manifestanti vicini al partito Chp e al partito nazionalista Mhp sono scesi in piazza in difesa della libertà di informazione: "Quello che potete vedere è il tentativo del presidente Erdogan di creare un Paese a propria immagine e somiglianza" ha detto Baris Yarkadas del partito repubblicano che non ha risparmiato parole dure contro il presidente: "Non accetta nessun tipo di critica, fa di tutto per mettere a tacere chiunque non gli piaccia e vuole imporre alla società i canali che vuole lui".

Al momento i sondaggi danno avanti proprio l'Akp di Erdogan che si attesterebbe tra il 42 e 43% dei voti, ma secondo diversi analisti potrebbero non essere sufficienti per governare. Per ottenere la maggioranza assoluta (276 seggi) serve oltre il 44% dei voti che però non potrebbero arrivare propio grazie al partito curdo che viene accreditato al 13%. Per la Turchia è la secona tornata elettorale in meno di 6 mesi. Il sistema elettorale turco è proporzionale e ha bisogno di numeri molto alti per governare. Erdogan vorrebbe una maggioranza forte per attuare la riforma costituzionale in senso presidenziale, ma è difficile riesca a farlo dopo questa tornata elettorale.

L'opposizione accusa l'esecutivo di usare per scopi personali la polizia. Dicono che Erdgon abbia paura dell'esito del voto, persino paura dei bambini. Due cuginetti di 12 e 13 anni sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di offesa al presidente.

La colpa dei due sarebbe quella di aver strappato alcuni poster della campagna elettorale di Erdogan. A darne notizia il quotidiano Radikal secondo il quale il processo inizierà il prossimo 8 dicembre. I due bambini rischiano dai 2 ai 4 anni di riformatorio.

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