In guerra si può morire e i volontari che fin dallo scoppio del conflitto ucraino si sono arruolati con l'esercito di Kiev lo sanno bene. Anzi, sono disposti a correre questo rischio per difendere il loro Paese. Nelle ultime settimane anche molti stranieri hanno deciso di combattere al fianco dell'esercito ucraino per respingere l'avanzata di Mosca. Molti di loro sono giovani e giovanissimi, alcuni sono appena maggiorenni. Ma ci sono anche volti noti pronti a spendere la loro vita per il Paese e tra loro c'era Pasha Lee, famosissimo in Ucraina, attore e doppiatore di 33 anni originario della Crimea, che aveva deciso di arruolarsi allo scoppio della guerra.
Pasha Lee è morto domenica 6 marzo nella città di Irpin, dove in queste ore si combattono le battaglie più feroci. È qui che, in quelle stesse ore, una famiglia ucraina che cercava una via di fuga è stata fatta bersaglio dai russi. Oltre a essere un attore e un doppiatore, Pasha Lee era anche un conduttore televisivo del canale locale Dom channel. La notizia è stata riportata dal sito Ukrinform.com, che ha ripreso la notizia data su Facebook da Serhiy Tomilenko, presidente dell'Unione nazionale dei giornalisti in Ucraina. "Era il più gioioso e solare...", ha scritto Serhiy Tomilenko.
Fin dal primo giorno, Pasha Lee aveva deciso di indossare la divisa con i colori dell'Ucraina e aveva condiviso la sua scelta sui social, mostrandosi in mimetica già al fronte. Sguardo fiero, dritto verso la fotocamera, Pasha Lee aveva deciso di mostrarsi così ai suoi follower. Come didascalia una sola parola, "uniamoci", accompagnata dalla bandiera blu gialla dell'Ucraina. Pochi giorni dopo aveva postato una richiesta di aiuto per i civili, sottolineando l'importanza di unirsi alle iniziative delle organizzazioni globali piuttosto che a organizzazioni non riconosciute e riconoscibili, per dare una mano ai rifugiati ucraini in fuga dalla guerra.
L'ultima foto sui social l'ha postata poche ore prima di morire. Pasha Lee si era localizzato a Irpin, città nella quale è stato raggiunto dai proiettili nemici. "Nelle ultime 48 ore c'è la possibilità di sedersi e di condividere una foto su come siamo stati bombardati.
Sorridiamo perché ce la faremo e tutto sarà Ucraina", scriveva Pasha Lee, quasi sorridente accanto a una sua collega. Ancora non si sa come finirà questa guerra e lui, così come tanti altri soldati e civili caduti dall'inizio del conflitto, non porà mai vederne la fine.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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