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Si dimette Rick Perry, segretario Usa all'Energia

Rick Perry avrebbe fatto parte del gruppo dei “Tre Amigos”, accusato di avere esercitato pressioni sul presidente ucraino per conto di Trump

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Rick Perry, segretario all’Energia nell’amministrazione Trump, ha deciso di abbandonare il suo incarico per le accuse riguardanti il cosiddetto scandalo Ucrainagate. È stato lo stesso tycoon a rendere noto che, entro la fine dell’anno, l’ex governatore repubblicano del Texas uscirà di scena.

In un recente comizio tenutosi proprio in Texas, il presidente Usa ha pubblicamente ringraziato Perry per il lavoro svolto: “Rick è stato fenomenale e abbiamo già la persona adatta a sostituirlo. Rick Perry ha fatto un lavoro incredibile al dipartimento dell’Energia. Ma ora è tempo di cambiare. Tre anni insieme sono tanti e quindi lascerà l’incarico entro la fine dell’anno”.

In un successivo tweet, The Donald ha nuovamente ringraziato Perry per il contributo dato all’amministrazione federale e ha contestualmente indicato il nuovo responsabile del dicastero per le politiche energetiche: Dan Brouillette, già vice di Perry.

A detta della Bbc, l’uscita di scena del politico conservatore avrebbe avuto luogo su impulso di sempre più insistenti sospetti circa un suo coinvolgimento nel tentativo di ricatto ai danni del presidente ucraino Volodomyr Zelensky. L’emittente britannica riporta infatti che i membri del Congresso starebbero investigando sul ruolo giocato dal repubblicano texano nelle pressioni esercitate da uomini vicini a Trump ai danni del leader di Kiev per indurre quest’ultimo a indagare su Joe Biden. I tentativi di condizionare Zelensky sarebbero stati condotti da un gruppo denominato I Tre Amigos, composto appunto da collaboratori del tycoon e in cui figurerebbe proprio Perry.

Prima di entrare a fare parte della compagine governativa a guida Trump, i rapporti tra l'ex governatore e il magnate newyorchese erano stati caratterizzati da feroci dissapori.

Ad esempio, Perry, durante le ultime presidenziali, aveva bollato la candidatura di The Donald tra le file dei repubblicani come un "cancro per il movimento conservatore".

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