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Usa, 12enne muore "mangiata viva dai pidocchi"

La casa della piccola Kaitlyn Yozviak sarebbe stata infestata dai pidocchi a causa dell’eccessiva presenza di gatti nei pressi di quell’immobile

Usa, 12enne muore "mangiata viva dai pidocchi"

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Una 12enne americana è morta letteralmente “mangiata viva dai pidocchi”, nell’apparente indifferenza di genitori e servizi sociali. In base a quanto riporta il Sun, la piccola Kaitlyn Yozviak, residente a Macon, in Georgia, avrebbe infatti subito per tre anni, a partire dal 2018, ripetuti attacchi e morsi da parte di parassiti, che l’avrebbero sempre più debilitata fino a causarne il decesso, ad agosto. I suoi genitori, la madre 37enne Mary Katherine Horton e il 38enne padre Joey Yozviak, sono stati quindi ultimamente incriminati, in merito alle negligenze dimostrate a fronte del peggioramento delle condizioni di salute della piccola, per omicidio di secondo grado e per violenza di secondo grado su minore.

L’ufficio statale di investigazioni della Georgia, i cui funzionari hanno nelle scorse settimane rinvenuto il corpo senza vita di Kaitlyn, ha affermato che il cadavere della stessa era nelle “peggiori condizioni mai viste” nella storia professionale del medesimo ente.

In base alle prime ricostruzioni dei medici legali, le continue aggressioni dei pidocchi ai danni della 12enne le avrebbero procurato, nel corso degli anni, una sempre più grave anemia. Morso dopo morso, i parassiti sottraevano infatti alla piccola crescenti quantità di sangue e ferro. Tale drammatico stato di debilitazione indotto dagli animaletti avrebbe quindi determinato alla malcapitata un arresto cardiaco finale e fatale. Gli investigatori stanno però attualmente ribadendo che l’esame autoptico sulla salma non è ancora terminato.

Per l’aggressione dei pidocchi ai danni della 12enne dovranno appunto rispondere in tribunale i genitori, indiziati di avere lasciato che i parassiti continuassero a scorrazzare in casa senza rendersi conto del grave disagio e malessere che aveva la figlia. I familiari della vittima, sostengono gli inquirenti, avrebbero infatti costretto la prima a vivere in un ambiente domestico dalle condizioni igieniche pietose, con pidocchi che ricoprivano materassi e mobili. Gli stessi genitori, inoltre, non avrebbero fatto fare a Kaitlyn una doccia per settimane intere.

Le accuse degli investigatori in merito alle drammatiche condizioni igieniche dell’abitazione della famiglia Yozviak sono state avvalorate dai risultati delle recenti ispezioni fatte dalla scientifica proprio nella casa citata. Lì, gli agenti hanno trovato stanze più che sporche e brulicanti di insetti e hanno di conseguenza allontanato dai genitori i due fratelli della povera Kaitlyn, per poi affidarli ai servizi sociali.

Con l’esplosione dello scandalo dell’abitazione di Macon infestata dai pidocchi, testate e forze dell’ordine locali hanno scoperto che diverse denunce in merito alle preoccupanti condizioni di salute della 12enne e alla scarsa pulizia dell’immobile incriminato erano state avanzate in questi anni dalla nonna della malcapitata, che accusava le autorità di non occuparsi abbastanza di quella ragazzina costretta a vivere nella sporcizia.

In realtà, fa sapere sempre il Sun, la polizia locale avrebbe ricevuto numerose altre segnalazioni relative alle drammatiche condizioni di vita di Kaitlyn. Nel dettaglio, la prima chiamata effettuata alle forze dell’ordine risalirebbe al 2018, quando dei vicini di casa della famiglia Yozviak avevano allertato gli agenti sul fatto che l’abitazione incriminata era appunto infestata dai parassiti, soprattutto per via dell’eccessiva “presenza di gatti” nei pressi dell’immobile. Proprio in quell’anno, rivela la testata britannica, la 12enne, grazie all’intervento dei servizi sociali, era stata allontanata d’urgenza dai suoi genitori e affidata alla zia.

Tuttavia, la piccola sarebbe stata inspiegabilmente riconsegnata a suo padre e sua madre appena sei giorni dopo quell’allontanamento d’emergenza.

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