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Usa, Hunter Biden indagato per "questioni fiscali"

Joe Biden dice di essere "profondamente orgoglioso di suo figlio che ha lottato duramente per superare sfide difficili, compresi feroci attacchi negli ultimi mesi. Ne uscirà rafforzato".

Usa, Hunter Biden indagato per "questioni fiscali"

Nuova grana per Joe Biden. Il figlio del presidente eletto degli Stati Uniti, Hunter Biden, ha fatto sapere che l'ufficio del procuratore del Delaware sta indagando su di lui per questioni fiscali. "Prendo la questione molto seriamente, ma sono fiducioso che una revisione professionale e obiettiva di tali questioni dimostrerà che ho gestito i miei affari legalmente e in modo appropriato, anche con l'avvallo di consulenti fiscali professionisti", ha detto Biden in una dichiarazione. Secondo la Cnn, che ha riferito di aver contattato l’avvocato di Hunter Biden e la campagna presidenziale di suo padre nei giorni scorsi per un commento, il procuratore del Delaware "sta esaminando molteplici questioni finanziarie", al fine di appurare se il figlio del Presidente Usa e i suoi soci "hanno violato le leggi fiscali e sul riciclaggio di denaro nei rapporti d’affari in paesi stranieri, principalmente con la Cina". Dal canto suo, Joe Biden dice di essere "profondamente orgoglioso di suo figlio che ha lottato duramente per superare sfide difficili, compresi feroci attacchi negli ultimi mesi. Ne uscirà rafforzato".

Quei rapporti con la Cina e con l'Ucraina che ora inguaiano Hunter Biden

Come riportato da IlGiornale.it lo scorso 23 ottobre, alcuni sms pubblicati in esclusiva da Fox News sembravano far supporre che l'ex vicepresidente incontrò, nel maggio 2017, gli emissari di una società energetica cinese, nonostante il candidato dem avesse smentito questa ricostruzione. Fox News ha ottenuto gli sms da Tony Bobulinski, un tenente in pensione della Marina degli Stati Uniti, nonché ex Ceo di SinoHawk Holdings e socio in affari di Hunter Biden. "Fammi sapere se faremo cena presto con tuo zio e tuo padre e dove, anche per la traduzione dei documenti?" Bobulinski scrive ad Hunter il 2 maggio 2017.

"Papà non sarà qui prima delle 11" risponde l'interessato. Più tardi Bobulinski invia un messaggio a Jim, il fratello di Joe Biden, lo stesso giorno, il 2 maggio 2017, dicendo: "È fantastico conoscerti e passare un po' di tempo insieme, grazie Joe per il suo tempo". Qual'era l'oggetto dell'incontro? Forse un prestito alla famiglia. Un'altra e-mail inviata a Tony Bobulinski da un alto funzionario cinese il 26 luglio 2017 mostra che la compagnia energetica cinese Cefc propone un prestito "senza interessi" di 5 milioni di dollari alla famiglia del candidato dem "sulla base della loro fiducia". Meno di due settimane dopo, l'8 agosto 2017, 5 milioni di dollari vengono trasferiti dalla Cefc all'azienda di Hunter Biden, secondo alcuni documenti in possesso del Senato.

Ennesima grana per il figlio del presidente eletto

La notizia dell’indagine a carico del figlio di Biden, che ora trova ulteriori conferme, era emersa già alcuni mesi fa. Come riportato da InsideOver lo scorso 3 gennaio, infatti, Hunter Biden, era probabilmente "oggetto di più di un’indagine penale che contempla frode, riciclaggio di denaro e contraffazione" secondo alcuni documenti giudiziari depositati presso un tribunale federale dell’Arkansas e diffusi dal New York Post. Secondo quanto riportato all’epoca dalla società di investigatori privati D&A Investigations, con sede in Florida, che lavora per Lunder Roberts, Hunter Biden sarebbe al centro di un’ampia indagine penale con l’accusa di frode e riciclaggio di denaro. Oltre alla Cina, una delle presunte inchieste si riferisce al controverso ruolo di Hunter Biden presso la Burisma Holdings, la compagnia energetica ucraina di cui era entrato a far parte con un maxi-compenso mentre suo padre, Joe, era vicepresidente degli Stati Uniti.

Secondo gli investigatori privati, Biden e un gruppo di soci in affari avevano "istituito conti bancari e finanziari per la Burisma Holdings Limited" nell’ambito di "uno schema di riciclaggio di denaro".

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