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L'università coraggio che sfida il politically correct

Pano Kanelos, ex rettore del St. John College di Annapolis, ha annunciato la nascita della University of Austin. Università libera e indipendente, contro il dilagare del politically correct e della woke supremacy. Fra i docenti anche Kathleen Stock

Usa, nasce ad Austin l'Università che si oppone alla dittatura "Woke"

"Ho lasciato il mio incarico di presidente del St. John's College di Annapolis per costruire un'università ad Austin dedicata alla ricerca, senza paura della verità". Così Pano Kanelos, ex rettore del St. John College di Annapolis ha annunciato sul blog dell'ex giornalista del New York Times, Bari Weiss, la nascita della University of Austin, istituto che si oppone al pensiero unico politicamente corretto e la "woke supremacy" che dilagano nei campus statunitensi. Kanelos racconta di una situazione drammatica per il libero pensiero: "Quasi un quarto degli accademici americani nelle scienze sociali o umanistiche - spiega Kanelos - approva l'espulsione di un collega che ha un'opinione 'sbagliata' su questioni scottanti come l'immigrazione o le differenze di genere. Oltre un terzo degli accademici conservatori e degli studenti di dottorato afferma di essere stato minacciato di azioni disciplinari per le loro opinioni. Quattro su cinque dottorandi americani sono disposti a discriminare gli studiosi di destra, secondo un rapporto del Center for the Study of Partisanship and Ideology". Lo "psicoreato" di orwelliana memoria è già realtà.

Il clima opprimente del politically correct nei campus Usa

E se fra gli accademici la situazione è drammatica in tema di pensiero critico, fra gli studenti universitari va addirritura peggio. Ad esempio, nel Campus Expression Survey 2020 della Heterodox Academy, il 62% degli studenti universitari intervistati ha convenuto sul fatto che il clima nel loro campus "ha impedito agli studenti di dire cose in cui credono". I docenti che si oppongono ai dogmi del politicamente corretto e della neolingua vengono emarginati e boicottati. Dorian Abbot, uno scienziato dell'Università di Chicago che si è opposto all'azione positiva come strumento che mira a promuovere la partecipazione di persone appartenenti alle minoranze, non ha potuto tenere un'importante conferenza pubblica al Mit sul clima; Peter Boghossian, professore di filosofia alla Portland State University, si è dimesso lo scorso settembre dopo anni di pressioni da parte dei colleghi per le sue prese di posizione ("la sinistra regressiva ha preso il sopravvento sul mondo accademico", dichiarò); a questi si aggiunge il caso di Kathleen Stock, professoressa lesbica e femminista delll'Università del Sussex, la quale si è recentemente dimessa dopo che le associazioni trasngender l'hanno apertamente minacciata per le sue dichiarazioni su sesso e genere. "Pensavamo che una simile censura fosse possibile solo sotto regimi oppressivi in ​​terre lontane. Ma si scopre che la paura può diventare endemica in una società libera" sottolinea Kanelos. È il volto feroce e totalitario del progressismo liberal e della politica identitaria che certa sinistra ha sposato negli ultimi anni.

Le Università non sono più libere ma luoghi di conformismo e oppressione

Come sottolinea l'ex rettore del St. John College di Annapolis, la maggioranza delle Università americane non è più libera. Non sono più luoghi dove si educa al pensiero critico che, al contrario, viene schernito e oppresso in nome del rispetto delle minoranze e dell'inclusività. "La realtà - spiega Kanelos - è che molte università non sono più incentivate a creare un ambiente in cui il dissenso intellettuale sia protetto". Le università, prosegue, sono i luoghi dove si plasmano le abitudini e i costumi dei nostri cittadini. Se queste istituzioni non sono aperte e pluralistiche, "se inibiscono la parola e ostracizzano coloro che hanno punti di vista impopolari, se portano gli studiosi a evitare interi argomenti per paura, se danno la priorità al conforto emotivo rispetto alla ricerca spesso scomoda della verità, a chi sarà lasciato modellare il discorso necessario per sostenere la libertà in una società che si autogoverna?".

Da qui l'idea di lanciare il progetto di un'Università libera dagli schemi, l'Università di Austin, progetto ambizioso che vede la partecipazione, fra gli altri, deii già citati docenti Kathleen Stock, Dorian Abbot e Peter Boghossian oltre a Niall Ferguson, Bari Weiss, Heather Heying, Joe Lonsdale, Arthur Brooks e numerosi artisti e filantropi, fra cui, Lex Fridman, Andrew Sullivan, Rob Henderson, Caitlin Flanagan, David Mamet, Ayaan Hirsi Ali, Sohrab Ahmari, Stacy Hock, Jonathan Rauch e Nadine Strossen. Come spiega Kanelos, il progetto incontrerà molte resistenze e boicottaggi, visto il clima opprimente in questo mondo.

Ma è sicuramente uno spiraglio di luce in un'oscura atmosfera di conformismo e pensiero unico.

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