"Accordo su disarmo nucleare" Svolta tra Russia e Stati Uniti?

Washington e Mosca hanno raggiunto "un accordo di principio" per estendere il trattato sulla riduzione delle armi nucleari New Start. Lo riferiscono fonti della stampa russa. Donald Trump ottiene un altro successo in politica estera da spendere nella corsa alle presidenziali

"Accordo su disarmo nucleare" Svolta tra Russia e Stati Uniti?

Gli Stati Uniti e la Federazione Russa hanno raggiunto un "accordo di principio” per estendere la durata di New Start, il trattato per il disarmo nucleare siglato da Barack Obama e Dmitrij Medvedev nel 2010 che sarebbe terminato nel febbraio del 2021.

Successore dei precedenti accordi Start I, Start II e Sort, l’accordo che Donald Trump e Vladimir Putin hanno scelto di estendere nella sua durata continua a fissare il limite di testate nucleari a 1.550 per entrambe le superpotenze, e a 700 il numero dei vettori che compongono le rispettive “triadi nucleari” - missili balistici a raggio intermedio e intercontinentale, bombardieri strategici e sottomarini lanciamissili - dispiegabili contemporaneamente. A confermare la notizia sono state agenzie stampa russe e americane.

"Noi vogliamo prolungare il trattato New Start per un certo periodo, a condizione che loro accettino di limitare, di congelare, il loro arsenale nucleare”, ha riportato il capo negoziatore per la parte statunitense, Marshall Billingslea. "Riteniamo si tratti dell'accordo in linea di principio al più alto livello tra i nostri due governi”, ha proseguito, consegnando nelle mani di Donald Trump un asso nella manica da giocare alle presidenziali di novembre. L’ennesimo successo in politica estera di alto livello potrebbe infatti aiutare il tycoon sul quale si stanno abbattendo aspre critiche per la gestione pandemia di Covid-19 che ha finito per vedere l’inquilino della Casa Bianca contagiato.

L'estensione del trattato conferma la linea giudiziosa che entrambe le superpotenze vogliono portare avanti insieme, onorando ancora una volta il loro impegno nella non prolificazione nucleare. E e allontanano lo spettro di quelle corse agli armamenti che hanno scandito l'intera durata della Guerra Fredda e del quale eravamo tornati a temere lo spettro nelle fasi più concitare del dibattito diplomatico tra Washington e Mosca per la rottura del trattato Inf che ha fatto invece temere il ritorno degli "euromissili".

Secondo quanto riportato nelle settimana scorse da Washington Post, l'estensione dell'accordo in questione aggiungerebbe inoltre un "sistema di monitoraggio" più ampio, che attraverso un maggior numero d'ispezioni reciproche consentirebbe di tenere sott'occhio i rispettivi arsenali con la massima trasparenza. Un obiettivo importane, che ancora una volta vede l’inquilino della Casa Bianca e quello del Cremlino concordi nel voler giocare d'intesa per limitare tensioni internazionali e scongiurare il ritorno delle paranoie che hanno segnato tutta la durata della Guerra Fredda.

Intanto dal Cremlino arriva una prima doccia fredda.

Il vice ministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, all'annuncio dell'amministrazione americana sull'accordo "in linea di principio" con la Russia, ha affermato che la posizione di Washington sul congelamento appare per ora inaccettabile agli occhi della Federazione. Il negoziato prosegue, ma i rischi incombono ancora sulla trattativa.

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