Guerra in Ucraina

"Vi dico perché Putin ha i giorni contati..."

L'economista Vladimir Milo è convinto che Putin non abbia più risorse per portare avanti la guerra

Il presidente della Russia Vladimir Putin
Il presidente della Russia Vladimir Putin

Quanto durerà ancora l’assedio dell’esercito russo all’Ucraina? La risposta dipende da molteplici fattori, tra cui la situazione economica interna alla Russia. Già, perché accanto all’aspetto militare, e strettamente collegato ad esso, bisogna considerare la capacità di Mosca di pompare risorse in una missione più complessa del previsto. A quanto pare, Vladimir Putin sarebbe in difficoltà. Almeno per quanto riguarda il fronte interno.

Putin nei guai?

Ebbene, qui le opinioni degli analisti divergono. Tra le più interessanti e degne di rilievo, troviamo l’analisi di Vladimir Milov. L’economista, nonché stretto collaboratore di Navalny (noto oppositore di Putin), è convinto che il capo del Cremlino non abbia più risorse per portare avanti la guerra. "Tra tre settimane dovrà fermarsi", è la previsione dell’esperto. Convinto, inoltre, che in un futuro non troppo lontano la Russia si troverà a fronteggiare una crisi economica ben peggiore rispetto a quella risalente al 1991.

"Non hanno ancora capito…", ha subito puntualizzato Milov nel corso di un’intervista al quotidiano La Stampa. "La Russia è piombata in una crisi economica che sarà peggio di quella del 1991. Diamogli altre due-tre settimane per comprendere la realtà: non ha le risorse per proseguire la guerra", ha dichiarato. Le sanzioni che l’Occidente ha inflitto a Mosca, infatti, starebbero lentamente strangolando l’economia russa.

Economia in difficoltà

Abbiamo usato il condizionale perché ovviamente restano da sciogliere almeno un paio di riserve. La prima: nel caso (probabile) in cui la Cina sostituisse in toto il mondo occidentale in ambito economico e commerciale, non è detto che Putin affondi. La seconda: quella di Milov è pur sempre un’ipotesi, tra le più dibattute in campo accademico. "Le sanzioni avranno un effetto devastante sulla Russia, Putin ha fatto il passo più lungo della gamba", ha affermato.

Il presidente russo probabilmente non si aspettava una risposta così compatta da parte dell’Occidente. E non si aspettava neppure che le sue motivazioni fossero messe a dura prova dalla realtà dei fatti. È dunque molto probabile che Putin, davanti a difficoltà insormontabili, possa non accontentarsi di ritirare le truppe dal suolo ucraini. A quel punto, infatti, il leader russo dovrà cercare di far passare la fine della guerra come una vittoria personale. Pare addirittura, ha aggiunto ancora Milov, che tra i suoi collaboratori più stretti stia circolando un sentimento di paura. Putin, inoltre, sarebbe cosciente dello "stato penoso dell'economia e delle forze armate".

Le prossime mosse di Mosca

In base a questa ricostruzione, il collaboratore di Navalny si è spinto ancora più in là, andando oltre le semplici previsioni militari. In Russia l’élite putiniana "smetterà di far funzionare il sistema di governo e l'economia con una scusa fantastica". Quale? Daranno tutti la colpa alle sanzioni. Infine, per quanto riguarda la salute mentale di Putin, Milov non pensa che il capo del Cremlino sia completamente impazzito. "Ha un istinto di sopravvivenza", ha dichiarato.

Nel frattempo la guerra in Ucraina procede senza sosta e Putin, almeno a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, non sembra avere alcuna intenzione di mollare la presa. L’imperativo di Mosca è uno: completare la missione e centrare tutti gli obiettivi.

Nei prossimi giorni scopriremo se Putin avrà sbagliato i calcoli o meno.

Commenti