Mondo

"Al telefono con un uomo". E finisce frustata dai talebani

Il video in questione immortala l'esecuzione di una condanna inflitta da un tribunale istituito dai talebani nella provincia di Herat

"Al telefono con un uomo". E finisce frustata dai talebani

In Afghanistan, dopo che il presidente americano Joe Biden ha annunciato l'intenzione di completare entro l'11 settembre il ritiro delle truppe Usa lì presenti, stanno affiorando dal web video che documentano i raccapriccianti trattamenti punitivi inflitti dai talebani alle donne. L'ultimo clip del genere è stato postato su Facebook il 13 di questo mese, ma si pensa che risalga alla fine dello scorso anno. Nella ripresa si nota una fustigazione pubblica, a cui assiste una dozzina di curiosi, ai danni di una donna accusata di "condotta immorale".

L'azione immorale in questione sarebbe, in base alle ricostruzioni di stampa, il fatto che la donna avrebbe "parlato con un uomo al telefono". La condanna a 40 frustate sarebbe stata inflitta all'imputata dal tribunale talebano del distretto di Obe, nella provincia di Herat, nell'ovest del Paese. In applicazione della sentenza della Corte, formata dagli anziani della comunità, la donna, documenta il video, è stata condotta al centro del villaggio da un ufficiale del magistrato, che le ha inflitto le prime frustate. Tale funzionario dei talebani è stato quindi sostituito da un altro fustigatore, che ha colpito la condannata, rimasta sotto il sole avvolta nel suo burqa per tutta la durata della punizione, con scudisciate ancora più forti. Mentre veniva frustata, la donna gridava: "Mi pento. È stata colpa mia. Non ero lucida". Nel clip, realizzato da uno spettatore munito di smartphone, si notano numerosi uomini del villaggio che assistono alla fustigazione pubblica e che riprendono a loro volta l'evento. Quanto al giovane che aveva parlato al telefono con la condannata, riferiscono le agenzie di stampa, sarebbe stato anch'egli arrestato e sbattuto in cella nel momento in cui veniva registrato il filmato.

La scoperta della ripresa incriminata ha subito allarmato attivisti e organizzazioni per i diritti delle donne, che hanno indicato quelle immagini come l'ennesima dimostrazione della barbarie dei talebani, nonché come un'anticipazione di quello che accadrà in tutto l'Afghanistan quando si ritireranno gli americani e quando i fondamentalisti islamici torneranno al potere scalzando l'attuale debole governo di Kabul.

Condanne e fustigazioni del genere, spiegano gli esperti, vanno ad oggi in scena nelle province afghane che si trovano sotto il controllo delle milizie talebane, nonostante gli sforzi delle autorità civili di riaffermare la loro autorità nel Paese. Grosse porzioni di territorio sono infatti prive della presenza statale e questo vuoto è stato riempito dai talebani, che vi hanno impiantato le loro istituzioni, i loro tribunali e le loro leggi.

I miliziani stanno inoltre sempre più conquistando il favore della popolazione offrendo servizi pubblici gratuiti e una giustizia drastica e rapida.

Commenti