"Volevano uccidere Elisabetta II". Scoperto piano dei jihadisti dell'Isis

Secondo un tabloid nel mirino degli estremisti c'era la casa reale inglese. Ma l'intelligence ha scoperto tutto

"Volevano uccidere Elisabetta II". Scoperto piano dei jihadisti dell'Isis

Di nuovo l'Inghilterra nelle mire del sedicente Stato islamico. Un piano per un attentato - scrive il Daily Mail - sarebbe stato sventato dalla polizia e dagli uomini dell'intelligence. I jihadisti puntavano a colpire molto in alto, con un attentato contro la sovrana.

L'occasione per un attacco in grande stile l'avrebbero fornita i festeggiamenti per l'anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Il prossimo sabato sarebbe stata la data per un colpo sull'isola, per colpire direttamente la regina Elisabetta II.

Secondo il tabloid inglese gli attentatori avrebbe potuto colpire utilizzando un ordigno improvvisato, una pentola a pressione come quella che fece una strage nel 2013 alla maratona di Boston, da tempo nei manuali jihadisti, non solo di al-Qaida, tanto che in un numero della rivista Inspire era indicata come la bomba "da costruire nella cucina di mamma".

Non è la prima volta che la stampa inglese dà notizia di sventati attentati. A fine giugno il Sun scriveva di un altro colpo sventato da Scotland Yard e del tentativo di colpire una parata dell'esercito a Merton, un quartiere sud-occidentale di Londra.

A novembre dello scorso anno quattro persone, tutte sotto i trent'anni, erano state arrestate alla vigilia del Remembrance Day, il giorno in cui si commemorare i morti inglese di tutte le guerre. Lupi solitari pronti a mettere in atto un colpo di alto profilo, ma senza un reale piano: pensavano di attaccare la regina utilizzando un coltello.

Non sarebbe la prima volta che la Gran Bretagna viene colpita "in casa" negli ultimi anni.

Nel 2013 un fuciliere reduce dalla guerra in Afghanistan, Lee Rigby, fu ucciso a Woolwich a colpi di machete. E il numero di cittadini che hanno lasciato l'isola per andare a combattere in Siria e in Iraq, come anche i predicatori radicali, non possono non dare da pensare alle autorità.

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