Monito di Tettamanzi alla politica: «Sobrietà nell’esercizio del potere»

La sobrietà «è virtù non apprezzata, forse perché spesso fraintesa o applicata solo alla sfera economica»: lo afferma il cardinale Dionigi Tettamanzi in un passaggio di un’intervista all’«Osservatore romano. «Sobrietà - prosegue l’arcivescovo - è confusa con un vissuto che sa di risparmio minuzioso, di astensione dai consumi. Ma la sobrietà autentica è tutt’altro, è uno stile di vita complessivo: sobrietà nelle parole, nell’esibizione di sé, nell’esercizio del potere, nel vissuto quotidiano. La sobrietà intende guarire il nostro comportamento quotidiano dagli eccessi, riconducendolo alla giusta misura».
Nell’intervista al quotidiano della Santa Sede, l’arcivescovo di Milano parla del suo ultimo libro - «Non c’è futuro senza solidarietà. La crisi economica e l’aiuto della Chiesa» - e dell’iniziativa che lo ha fatto nascere, ovvero il Fondo famiglia-lavoro, annunciato in Duomo a Natale, durante la messa di mezzanotte.

«La raccolta diocesana ha superato i quattro milioni e mezzo di euro», afferma il porporato. In termini più generali, «le comunità cristiane, con la loro rete discreta, capillare e efficace possono intercettare e aiutare ben altri bisogni: le solitudini, le angosce, i timori che questa crisi sta generando».

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