Montalcini da standing ovation

NOBEL Accoglienza da star per la scienziata che ha presentato il suo ultimo libro

Standing ovation per Rita Levi Montalcini ieri a «Più libri più liberi», la fiera della piccola e media editoria in programma fino a oggi al Palazzo dei Congressi dell’Eur. La celebre scienziata è intervenuta per presentare dai microfoni della trasmissione radiofonica Fahreneit «in trasferta» alla fiera il suo nuovo libro Le tue antenate (Gallucci editore). Il libro racconta la storia di 70 scienziate dall’antichità ai giorni nostri. Si tornerà a parlare di donne anche oggi nel corso dell’incontro Editoria al femminile: un modo diverso di fare i libri? in programma alle 14 nella sala Smeraldo del Palazzo dei Congressi. E ancora alle 17 nella Sala Ametista con la presentazione del libro N-emica di Rita El Khayat, candidata al Premio Nobel per la Pace.
Mostri sacri a parte ieri c’è stato spazio anche per capire più a fondo i risultati elaborati nelle ultime analisi dell’Istat. Tra i dati che emergono fa discutere il ruolo che ha il libro nella vita dei manager. I nostri manager leggono poco nel tempo libero ma soprattutto frequentano ancora meno corsi di formazione. È quanto emerge dai dati Istat presentati alla fiera dall’Ufficio studi dell’Aie: oltre il 40% dei dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e direttivi «non legge un solo libro all’anno nel tempo libero». E la lettura per la ragioni professionali? Non va certo meglio, tanto da essere diminuita del 16,5% tra 2000 e 2006. Solo un dirigente su tre partecipa a corsi di formazione. Si registra però una quota crescente di chi si aggiorna online: nel 56% dei casi dirigenti, liberi professionisti, imprenditori hanno fatto ricerche di materiali on line nell’ambito del corso che stavano frequentando e nel 43% il mercato libri o articoli attraverso Internet. «Un processo - spiega il responsabile dell’Ufficio studi Aie Giovanni Peresson - che se da un lato pone agli editori la necessità di sviluppare prodotti editoriali per la formazione, dall’altra si trova sotto la minaccia di fenomeni importanti di mancato rispetto del diritto d’autore che erode alle case editrici quote importanti di fatturato che potrebbero essere investite su prodotti editoriali». Se i capi non si formano, la situazione delle aziende non va meglio: mettendo a confrontando i dati nell’Europa a 27, l’Italia si colloca al terz’ultimo posto (prima solo di Bulgaria e Grecia) in fatto di imprese che hanno svolto attività di formazione. E solo il 10,3% del totale degli occupati italiani (uno su 10) partecipa ad attività formative.
Un segnale positivo arriva invece dagli «ospiti» stranieri della fiera. Le piccole e medie case editrici romane fanno infatti innamorare all’estero. Ospiti per il secondo anno a «Più libri più liberi», i 16 editori internazionali che hanno avuto la possibilità di visitare le realtà editoriali capitoline e di incontrare gli editori prima e durante la fiera.

Il Rome Fellowship Program si è svolto nelle giornate antecedenti la Fiera con presentazioni, incontri e dibattiti per proseguire in Fiera, offrendo agli editori di tutto il mondo la possibilità di sondare nuove opportunità di relazione e di mercato tra gli oltre 400 stand di «Più Libri Più Liberi».

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