Monte dei Paschi, semestrale migliore delle attese

È risultata in linea con le indicazioni del piano industriale l’attesa semestrale del Monte dei Paschi di Siena. Chiude con un utile netto in crescita del 2,6% a 522 milioni di euro, superiori alle stime degli analisti (500-520 milioni) e centrando alcuni obiettivi previsti per l’integrazione di Antonveneta, nonostante le difficoltà della crisi finanziaria in corso. Confermata quindi la politica dei dividendi. Il margine della gestione finanziaria nel semestre ha raggiunto i 2,5 miliardi e il risultato operativo netto i 603,4 milioni al netto delle rettifiche su crediti per 54 milioni di euro verso Fingruppo (dopo l’accordo con Mittel e Equinox per il controllo di Hopa) e sulle attività finanziarie, in particolare la svalutazione per 84 milioni del valore della quota nella holding bresciana. Riguardo le cessioni delle attività (necessarie per sostenere lo sforzo dell’acquisizione di Antonveneta), secondo il direttore generale, Antonio Vigni, «per la Sgr siamo molto vicini alla cessione, mentre è stato inviato il memorandum alle parti interessate per i 125-150 sportelli da cedere per motivi Antitrust (su cui sarebbero interessati General Electric e, per una parte del lotto, Ubi e Bpm).

La procedura di vendita degli immobili inoltre dovrebbe vedere le offerte vincolanti entro settembre. In questo modo Mps conta di portare l’indice di patrimonializzazione Tier 1 dal 5,1% del semestre (dopo le cessioni realizzate) a oltre il 6% entro l’anno.

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