Monte di Procida in lacrime, la moglie sviene

A Monte di Procida è il giorno del dolore. La notizia della morte del sergente Michele Silvestri, 33 anni, sposato e padre di un bimbo di 8 anni, commuove la comunità del piccolo centro della zona flegrea, a nord di Napoli, un comune di 14mila abitanti concentrati in poco più di tre chilometri quadrati. Qui si conoscono un po’ tutti, e il sergente Silvestri era stimato e apprezzato come veterano nelle missioni all’estero. Michele viveva con la moglie Nunzia e il bambino nel confinante comune di Bacoli, accomunato nel lutto per la morte del militare; ma quando il sergente partiva (quella cominciata da pochi giorni in Afghanistan era la sua sesta missione) Nunzia e il bambino si trasferivano a Monte di Procida, nella palazzina popolare di via Cappella dove vivono sia i genitori della donna sia quelli di Michele. E in questa palazzina a portare la notizia dell’uccisione del sergente è stato il tenente colonnello Gaetano D’Agostino, comandante del distaccamento del 21.mo Genio guastatori di Caserta. I familiari non avevano seguito i notiziari televisivi che avevano dato la notizia dell’agguato in Afghanistan, ma appena hanno visto la delegazione in divisa fuori del loro appartamento hanno intuito che fosse successo di qualcosa di grave. Nunzia non ha retto all’emozione, ed è svenuta. Una sottotenente psicologa ha accompagnato il colonnello D’Agostino, per offrire sostegno nel momento dello choc. Silvestri - «aveva sempre voluto fare il militare», ricorda il sindaco di Monte di Procida, Francesco Paolo Iannuzzi - si era arruolato nel 1997, e aveva partecipato da allora a sei missioni all’estero: la prima in Kosovo, poi più volte in Afghanistan e anche in Irak. «Sorrideva sempre, era solare e più di tutto ti dava l’impressione della forza - ricorda il sindaco, che si è recato in serata dai familiari - quella forza positiva, di chi credeva nei propri sogni».
Il lutto per la morte di Silvestri colpisce in modo particolare il municipio di Monte di Procida, dove il papà del sergente, Antonio, lavora come addetto al servizio manutenzione. Il Genio Guastatori è impegnato normalmente nelle operazioni di «peacekeeping» che prevedono l’impegno dei militari nella ricostruzione di scuole, strade e ponti, in quella che in gergo viene definita cooperazione civile-militare. Michele, ricordano gli amici, era orgoglioso di indossare la divisa e di poter contribuire a opere necessarie per il futuro dei paesi insanguinati da disastrosi conflitti. Il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella, ricorda che l’area flegrea aveva già pianto alcuni anni fa per la morte in Iraq del militare Alfonso Trincone, originario di Pozzuoli. «Paghiamo un prezzo altissimo», aggiunge il governatore della Campania, Stefano Caldoro: Silvestri, aggiunge, era «un figlio della nostra terra impegnato per difendere la pace e la democrazia».
«Se ne è andata una parte di me». Lo ha detto all’Adnkronos Antonio Coppola, amico e coetaneo di Michele.

Il giovane, disoccupato, racconta dell’«amore di Michele per l’esercito: per questo motivo lo abbiamo perso, amava il suo lavoro e la pace». Tra le lacrime il ragazzo ricorda le passioni del sottufficiale innanzitutto per lo sport e in particolar modo per la corsa.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica