La Montegrappa torna italiana e fa entrare Alesi

Le penne Montegrappa tornano sotto l’ala della famiglia Aquila. Un ritorno a casa, dunque, come si conviene a un marchio tanto italiano quanto prestigioso e ormai prossimo al secolo di vita (compleanno nel 2012). Lì, dalla fabbrica di Bassano del Grappa, è uscita la prima stilografica della storia, diventata poi oggetto di culto per moltissimi scrittori (da Ernest Hemingway a John Dos Passos) e venerata - nel modello Dragon - da Boris Eltsin e Vladimir Putin. Sulla famiglia Aquila, che aveva già rilevato l’azienda negli anni Settanta, Montegrappa esercita evidentemente un’attrazione irresistibile. Ai ginevrini di Richemont (per intenderci, quelli delle Montblanc e delle Cartier) l’aveva ceduta nel 2000, e dagli stessi l’ha ora riacquistata.
Richemont manterrà una quota pari al 10%, la stessa riservata all’ex pilota della Ferrari, Jean Alesi, che ha in questo modo la possibilità di coronare «la passione per tutte le cose fatte a mano». Oltre a sedere nel consiglio di amministrazione, Alesi sarà coinvolto «per la prima volta in un business lontano dai circuiti» in qualità di consulente al design e come testimonial Montegrappa.


La scelta di coinvolgere l’ex guida del Cavallino rampante dimostra la volontà della famiglia Aquila di dare all’azienda un’impronta dinamica e moderna, anche attraverso la messa a punto di nuove collezioni.
La prossima penna sarà dedicata a Mohammed Alì. I maestri incisori di Bassano hanno già riprodotto l’immagine del più volte campione del mondo dei pesi massimi, una vera icona per il pugilato.

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