Monteleone si crede «solo» Monti: un’ammucchiata per salvare Tursi

Non è Monti. Lui è Monteleone. Però ci prova lo stesso, l’idea della maggioranza «allargata» lo alletta parecchio. E mette in campo l’ennesima idea nuova in vista di quelle comunali per le quali tutti sembrano inventarsene una pur di non decidere. Monteleone, Rosario Monteleone, non è tipo di tante parole. Anzi, di solito quando dice una cosa in previsione di accordi e strategie, è perché succederà il contrario. Ma stavolta non riesce a tenersi dentro la sua ideona e la confida al direttore di Babboleo News, Davide Lentini, durante un collegamento radio. Lui pensa a una grosse koalitione, una sorta di governo di unità bisagnina per rimettere a posto le macerie che lascerà Marta Vincenzi a Palazzo Tursi. E siccome anche in via Garibaldi il problema sono le casse vuote, il leader «auto-accantonato» dell’Udc, ritiene che solo un mucchione più ampio possibile possa rimettere in sesto i conti.
La porta resterebbe aperta al Pd, a tutto il Terzo polo e ai «moderati» del Pdl. Che a giudicare dal tipo di opposizione che c’è a Tursi, vuol dire praticamente tutti o quasi quelli del Pdl. Fuori dal mucchio solo «le fronde movimentiste che non possono fare i capipopolo». Cioè Idv, Sel e Lega. Monteleone, che vedrebbe bene alla guida dell’Udc locale il suo delfino Massimiliano Tovo, ha già anche un programma in testa. L’emergenza del bilancio deve prima di tutto mettere un tappo alla voragine del trasporto pubblico.

Come? «Vendendo la quota di maggioranza di Iren», alla faccia della democrazia e del popolo sovrano che ha appena urlato con un referendum che l’acqua deve essere pubblica. Altre soluzioni? Usare i tanti soldi che Genova Parcheggi preleva ai genovesi e azzerare i Municipi. Più spietato di Monti. Un Monte-leone.

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