Montepaschi-Virtus: una sfida inedita per il titolo del basket

Stasera gara 1 tra Siena (uno scudetto) e Bologna (15 successi) che, però, non si sono mai incontrate nella serie conclusiva

Montepaschi-Virtus: una sfida inedita per il titolo del basket

Sessanta-quaranta canticchia lo scommettitore in piazza del Campo. Lui è sicuro che la Virtus Bologna sia sfavorita nei confronti del Montepaschi per la corsa allo scudetto del basket che si inizia stasera a Siena, martellando poi il cuore ogni due giorni, fino ad un’eventuale quinta partita in programma giovedì 21 sempre al Pala Sclavo. Se fosse così facile fare previsioni si potrebbe campare senza cercare un lavoro, ma nello sport, dove lo spettacolo attira perché non si ripete mai e nasconde sempre i suoi finali, non tutto segue una logica.
Lo spera Zare Markovski l'allenatore macedone che con la Virtus sfida la migliore squadra della stagione, lo teme Simone Pianigiani, l'esordiente senese nato nella contrada della Lupa che non vuole accontentarsi di essere stato scelto da colleghi e critica come il generale dell'anno.
La carta canta e se metti qualsiasi giocatore di Siena di fianco al pari ruolo della Virtus fai fatica a vederlo inferiore. Tutto scritto allora. Non ne siamo sicuri anche se stasera cominceremo a capire meglio come stanno le cose perché nelle semifinali, e anche nel turno precedente, soprattutto Bologna uscita illesa alla quinta partita con Biella, qualche messaggio è arrivato. Per mettere il Montepaschi in difficoltà devi chiudere la cassaforte difensiva con una difesa spasmodica che faccia pressione sugli esterni, evitando canali privilegiati per allargare il campo, per servire centri che sono più forti soprattutto adesso che alle Vu Nere mancano i centimetri di Lang e il cuore di Michelori, assenze che avrebbero spezzato qualsiasi allenatore, ma non il futurista che ha cambiato la sua vita con la Virtus. Roma lo ha fatto per due volte e ha sentito che i migliori potevano prendere paura. Per mettere nei guai Bologna sarà necessario allargare il campo, aggredirla in ogni angolo, tornare in fretta e farsi trovare quasi a difesa schierata perché un limite evidente della Virtus può essere la resistenza, più quella mentale che fisica. Ce ne siamo accorti nella semifinale contro Milano quando l'amministrazione di vantaggi che sembravano di sicurezza ha quasi portato al collasso.
Finale scudetto mai giocata fra Siena, un titolo 3 anni fa, e la Virtus, 15 successi finali, l'ultimo nell'età dell'oro con Messina nel 2001, quando c'erano Ginobili e Rigaudeau che elettrizzavano la platea, i due protagonisti dell'unica finale fra queste due squadre, nella coppa Italia 2002 quando non bastarono i 35 punti di Chiacig a far vincere il Montepaschi. Si affrontano i migliori attacchi: 89.2 punti di media, con un 56.4% da due, Siena; 85.2 Bologna che è la più forte nel tiro da 3 (38%) e fa paura per la sua capacità di recuperare palloni (17 a partita).
Pianigiani vede la Virtus come Frazier pensava di Clay: punge e danza, imprevedibile e pericolosa. Markoski li valuta fortissimi e se potesse toglierebbe a loro Stonerook, l'ultimo dei mohicani.

Sfida fra società che per strade diverse hanno provato a cambiare i confini di questo basket. Minucci è stato il grande tessitore senese, Sabatini lo spericolato pilota che nel 2003 saltò su una vettura lasciata senza motore e gomme, risalendo dall'ultimo girone dove non dovrebbero mai finire i club storici.

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