Montezemolo fa infuriare politica e sindacato. Poi corregge il tiro

Non si placano le polemiche dopo le dichiarazioni di fuoco del presidente di Confindustria: "Il premier crea problemi alle imprese mentre il sindacato sta con i fannulloni". Nel pomeriggio tenta un chiarimento: "Ce l'ho solo con chi è contro l'impresa"

Montezemolo fa infuriare politica  
e sindacato. Poi corregge il tiro

Roma - Tutti contro Montezemolo. Le accuse che ieri il presidente di Confindustria ha indirizzato contro i sindacati fanno arrabbiare non solo i diretti interessati ma anche i politici. In effetti Montezemolo ieri a Reggio Emilia non ha fatto sconti a nessuno, mettendo però in guardia gli industriali perché non si facciano tentare dal qualunquismo e dall’antipolitica. Ma la stoccata decisamente più velenosa l'ha riservata ai sindacati, dicendo che sono sorpassati dai loro stessi iscritti. "Le nostre proposte - ha detto - sono più popolari fra i lavoratori che nel sindacato. Che sta diventando il sindacato della pubblica amministrazione, dei pensionati e dei fannulloni".

Il presidente di Confindustria corregge il tiro: "Ho trovato oggi sui giornali alcune espressioni forti. E mi dispiace per qualche enfasi oratoria di troppo, che sono state però estrapolate da un ragionamento più complesso e articolato che ho fatto ieri con gli imprenditori di Reggio Emilia, riprendendo elementi su cui avevo più volte richiamato l’attenzione. Ho parlato, ad esempio, di settori dell’attuale maggioranza che esprimono, purtroppo, una cultura anti-impresa che è sotto gli occhi di tutti: penso agli indirizzi di politica ambientale o alle spinte ideologiche contro la legge Biagi. Ma questo non mi ha impedito di apprezzare, anche ieri, alcuni risultati dell’azione del Governo come la stabilizzazione dei conti pubblici o l’avvio di un indispensabile processo di liberalizzazioni"

Critiche dalla Cdl Se Prodi, preso di mira - come molti altri - dal leader di Confindustria, ha preferito non rispondere, non sono mancate le reazioni alle parole di fuoco usate da Montezemolo. L'alzata di scudi è bipartisan, da destra a sinistra. Sandro Bondi, coordinatore di Forza Italia, pur ammettendo che le parole del leader di Confindustria "riflettono uno stato d’animo comune alla maggioranza dei cittadini italiani", ha precisato di non condividere "certi giudizi nei confronti del sindacati, perché anche se non concordiamo con loro su alcuni temi, non esprimeremmo mai giudizi sprezzanti su organizzazioni che sono parte fondante della nostra democrazia". Sulla stessa lunghezza d'onda il ragionamento di Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore degli azzurri: "Definire fannulloni coloro che lavorano è una forzatura polemica di dubbio gusto. Montezemolo - spiega Cicchitto - si deve prendere l’intera responsabilità di questa affermazione. Noi abbiamo sempre rispettato dai tempi del governo Berlusconi i sindacati, poi, chiaramente, ci sono stati momenti di consenso e di dissenso".

Mastella: "I fannulloni si trovano ovunque" "Esprimo la mia personale solidarietà rispetto a questa sciocca considerazione". Lo ha detto il ministro della Giustizia Clemente Mastella a margine di un convegno sull’etica politica organizzato dalla Uil. "I fannulloni sono dunque - ha spiegato il ministro - tra gli imprenditori, tra i politici, tra i sindacalisti e i cittadini. Esiste da sempre questa storia di dividere la società politica da quella civile e ritenere quest’ultima migliore".

Russo Spena: "E' il black bloc della politica" "Da un po' di tempo Montezemolo si comporta come il black bloc della politica italiana: non perde occasione per cercare di sfasciare tutto". Lo afferma il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena, che aggiunge: "La sua è una strategia precisa: sfruttare la cosidetta ’crisi della politicà per esercitare il massimo della pressione ricattatoria e imporre politiche sempre più unilateralmente favorevoli agli interessi delle aziende".

Capezzone: "I problemi sollevati sono reali" "Vedo che, evidentemente punti sul vivo, in molti reagiscono nervosamente alle parole del Presidente di Confindustria Montezemolo. Secondo me, fanno male, perché i problemi posti da Montezemolo sono reali, e non possono essere, per così dire, esorcizzati, ma andrebbero affrontati nella loro gravità. A me pare invece che Montezemolo abbia ragione tre volte: rispetto al Governo, che si è lanciato (autolesionisticamente, peraltro) in una politica ostile al mondo dell’impresa; rispetto al sindacato, che troppo spesso agisce come veto player, come soggetto di blocco e di conservazione; e anche rispetto ad una frequente tendenza dell’opposizione a non rendere visibile un progetto alternativo compiuto.

Sarebbe il caso (e lo dico alle forze di Governo, a quelle di opposizione, oltre che al sindacato) di discuterne: seriamente e serenamente, e senza anatemi o scomuniche nei confronti di chi pone delle questioni reali e difficilmente eludibili".

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