Monti a Gerusalemme "Sì ai due stati attraverso un negoziato"

Il premier è arrivato in mattinata a Ramallah, prima l'incontro con Abu Mazen nel pomeriggio con Benjamin Netanyahu. Polemica su Gunter Grass, il ministro dell'Interno israeliano: persona non grata

dal nostro inviato a Gerusalemme

Per il primo ministro Mario Monti quello con Benjamin Netanyahu e' stato un incontro molto interessante. Nel secondo giorno del suo tour mediorientale, che lo ha portato ieri in Libano e che terminera' con una tappa al Cairo domani, il presidente del Consiglio e' stato in Israele e nei Territori palestinesi. Al centro della conversazione con il premier israeliano - avvenuta a Cesarea, citta' sulla costa a Nord di Tel Aviv dove Netanyahu passa le vacanze per la Pasqua ebraica - ci sono stati la prospettiva israeliana sulle vicende mediorientali, sull'economia internazionale e la cooperazione industriale tra i due Paesi, ha detto Monti. Sulla questione israelo-palestinese, il presidente del Consiglio ha detto di confidare in nuovi incontri tra leader israeliani e palestinesi per ristabilire la fiducia e uscire dallo stallo diplomatico. Il 17 aprile, il rais palestinese Abu Mazen, secondo fonti della stampa israeliana, mandera' a Netanyahu una lettera, che sara' consegnata al premier da una delegazione di alto livello di cui fara' parte anche il primo ministro dell'Autorita' nazionale palestinese, Salam Fayyad. Si trattera' dell'incontro piu' importante tra palestinesi e israeliani da settembre 2010. Monti ha parlato anche di "un punto di preoccupazione viva" in comune con Israele: l'Iran nucleare. Ha reiterato il sostegno italiano alle sanzioni economiche imposte dalla comunita' internazionale nei confronti di Teheran.

Sull'Iran, Netanyahu ha ribadito le condizioni rivelate pochi giorni fa dal suo ministro della Difesa Ehud Barak per la ripresa di colloqui del 5+1 con Teheran. Il 13 aprile sono in programma nuovi colloqui tra Teheran e rappresentanti dei cinque Paesi membri del Consiglio di Sicurezza e la Germania. Per Netanyahu, l'unico cambiamento vero nell'attitudine dell'Iran arrivera' soltanto quando il governo di Teheran accettera' di mettere fine all'arricchimento dell'uranio ("al 20%, 3%, 3,5%", ha detto il premier israeliano), quando accettera' di far uscire dal Paese tutto il materiale gia' arricchito e di chiudere l'installazione sotterranea di Qom. Nella domenica di Pasqua, la giornata del premier Monti a Gerusalemme e' iniziata con una Messa in forma privata, assieme alla moglie, alla Basilica del Santo Sepolcro, dove secondo la tradizione cristiana e' stato sepolto Cristo. La funzione e' stata celebrata alle sette del mattino da padre Pierbattista Pizzaballa, custode francecano di Terra Santa. Sul sagrato della Basilica, all'uscita, il premier Monti ha parlato di "emozione intensa" e ha augurato una Buona Pasqua "a tutti noi e a tutti voi". In seguito, primadi recarsi a Ramallah, nei Territori palestinesi, Monti ha incontrato a Gerusalemme il ministro degli Esteri israeliano Avigdor Lieberman. "Le relazioni tra Israele e Italia sono tradizionalmente molto forti", ha detto all'inizio dell'incontro il premier italiano, augurandosi che i legami tra i due Paesi possano diventare ancora piu' solidi in futuro.

Durante l'incontro, come si apprende, Lieberman ha fatto un fugace riferimento al premio Nobel Gunter Grass, come esempio del permanere del rischio di antisemitismo nel mondo occidentale. Nelle stesse ore, il ministro dell'Interno Eli Yishai ha dichiarato Gunter Grass persona non grata in Israele, in seguito alla pubblicazione pochi giorni fa di una paesia in cui il premio Nobel ha scritto che il nucleare israeliano e' una minaccia per il mondo. Il premier Mario Monti e' arrivato in tarda mattinata alla Muqata, sede dell'Autorita' nazionale palestinese, a Ramallah. Sul tappeto rosso nel cortile del grande compound che fu il quartier generale dell'ex presidente Yasser Arafat ha incontrato Abu Mazen. Il presidente palestinese, intervistato oggi dal Corriere della Sera, ha detto che la visita del primo ministro e' un segno positivo e che spera che l'Italia sia "equa e leale" nei confronti dei palestinesi. Dopo l'incontro bilaterale, il premier Monti ha spiegato come da sempre Italia sostenga una soluzione del conflitto arabo-israeliano fondata su due Stati, Israele e il futuro Stato palestinese, che vivano vicini e assieme in pace e sicurezza. "Non ci sono alternative a questa soluzione, che puo' avvenire soltanto attraverso negoziati tra le parti", ha detto Monti. Il rais Abu Mazen ha spiegato che la richiesta di riconoscimento della Palestina come Stato presso le Nazioni Unite, presentata in autunno, non vuole isolare o delegittimare Israele, ma va nella direzione della soluzione a due Stati. "Vogliamo vivere accanto a Israele in pace e sicurezza, e vogliamo che tutti i Paesi arabi riconoscano Israele quando si ritirera'" dai Territori. Il presidente dell'Anp ha chiesto l'appoggio italiano all'interno dell'Unione europea e a Bruxelles maggior sostegno politico e non soltanto economico. Dopo l'incontro con Netanyahu, il premier Monti e' tornato a Gerusalemme per cenare con il presidenteisraeliano Shimon Peres.

Il premier Mario

Monti ha espresso anche "viva preoccupazione» per la crisi siriana auspicando, assieme al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, "una soluzione condivisa" che soddisfi le esigenze e le aspirazioni del popolo siriano.

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