Sono spuntati nel cuore della notte, affissi sui cartelloni elettorali del centrodestra. Seicento manifesti formato 50x70, con tanto di scudocrociato e una scritta a caratteri cubitali: «Democrazia cristiana per Faglia». Peccato che la Dc, in quel di Monza, non abbia presentato lista. E soprattutto che la Dc non sta col candidato della sinistra bensì con Marco Mariani della Cdl.
Quei seicento manifesti - appesi pure ai semafori e agli incroci «caldi» cittadini - sono dunque taroccati: sì, si tratta di manifesti contraffatti per tentare di convogliare il voto sul candidato sindaco delle sinistre, candidato che, giorno dopo giorno, avverte limpossibilità di riconquistare la guida dellamministrazione comunale. Tentativo maldestro che Domenico Zambetti definisce «azione di disturbo»: «Unazione di disturbo che origina da beghe interne di quel partito e messa in atto con il solo intento di gettare confusione tra gli elettori».
Commento che il segretario regionale della Dc per le autonomie fa seguire da una nota: «esiste una sola e unica Dc che compete a Monza è la Dc per le autonomie il cui alfiere locale è Rosella Panzeri che sostiene Mariani sindaco». Come dire: quei manifesti taroccati sono solo un «inutile tentativo di disperdere i voti degli amici democristiani» e, naturalmente, «non vanno presi in considerazione». Naturalmente, perché avverte Zambetti «sulla nostra lealtà nei confronti della Cdl nessuno può avere dei dubbi, visto che siamo usciti da un partito che manifestava capricci eccessivi verso il centrodestra. Quindi a Monza come in tutti gli altri Comuni che vanno al voto il 27 e 28 maggio la Dc è e sarà con la Cdl».
Insomma, i monzesi e gli elettori dei trentuno Comuni chiamati alle urne sanno di dover «diffidare dalle imitazioni». Quelle «imitazioni» che sorprendono pure il compagno Faglia, «non ho richiesto né sollecitato il sostegno della Dc».
E mentre Rosella Panzeri sostiene di «non comprendere la logica perversa di questo deprecabile intervento elettorale a pochi giorni dal voto» e ai monzesi lancia un appello «a non cadere in qualche tranello ordito ad arte dai nostri avversari», lassessore regionale Massimo Ponzoni chiosa «questo scherzo di chi non sa neppure come si governa una città»: «Non solo non ha idea di come governare Monza ma soprattutto non ha nessuna proposta per gli elettori».
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