Un durissimo attacco alle agenzie di rating. Anzi alle due società dominanti: Standard&Poors e Moodys. È la storia di copertina dellinfluente settimanale americano Barrons. Si tratta, si legge nella documentata inchiesta, «di un duopolio garantito dal governo americano». Una delle due società, Moodys, ha una redditività da fare invidia a Microsoft.
«Gli utili prima delle tasse, lanno scorso, sono stati 1,1 miliardi di dollari, su due miliardi di ricavi - scrive ancora Barrons -. Si tratta di uno dei margini più alti tra tutte le società dellindice S&P500».
Una larga parte delle responsabilità dellattuale crisi dei mutui subprime è proprio da imputare ai giudizi dati da queste agenzie sulla bontà dei crediti. Eppure, oltre a fare profitti da capogiro, non è facile sanzionarle legalmente. Lo scudo con cui esse si difendono è infatti il Primo emendamento della Costituzione americana che protegge il diritto alla libertà di opinione e parola. Niente più di questo, infatti, sarebbero i giudizi, le pagelle che le due società esprimono sulle emissioni obbligazionarie. Comprese le complesse strutture derivate (Cdo) il cui default sta compromettendo il mercato del credito a livello internazionale.
Barrons identifica infine alcuni passi per rompere questo duopolio legale.
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