da Roma
LItalia ha avviato, con la Finanziaria 2007, il risanamento dei conti pubblici, principalmente basato sullincremento delle entrate; ma spesa pubblica e debito non calano, e nel medio periodo riaffioreranno inevitabili turbolenze su una scena politica dominata da una coalizione di governo molto fragile. È il giudizio espresso da Moodys, nel rapporto annuale sul nostro Paese.
Lagenzia mantiene per lItalia un rating basso per un Paese del G7, AA2, proprio a causa dellelevato debito pubblico che anche nei prossimi anni non scenderà sotto il 100% del prodotto interno lordo. Nel 2007 il rapporto debito-pil dovrebbe, secondo Moodys, attestarsi al 106,9% contro il 105,4% ipotizzato dal governo. Per una discesa del debito, spiega il rapporto dellagenzia internazionale, sarebbe necessario un tasso di crescita economica superiore al 2%. La stima degli analisti di Moodys, è di una crescita 2007 al 2% che però calerebbe all1,4% nel 2008.
Il giudizio di Moodys giunge nel giorno in cui il Consiglio dei ministri esamina in via preliminare il probabile decreto legge per allargare il cuneo fiscale alle imprese bancarie ed assicurative. Le perplessità dellUnione Europea sulla selettività del provvedimento fiscale - che esclude banche, assicurazioni e società di utility - costringerà il governo ad allargare i cordoni della borsa.
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