La morale La Signora è diventata gregaria e offende se stessa

di Tony Damascelli
Nessuna novità da Torino. Squadra generosa, football dei favolosi anni sessanta, operai in ogni zona del campo, assenza di artisti, l'unico, di nome Alessandro e di cognome Del Piero resta in panchina ad osservare una squadra, la sua, che si batte con quello che le hanno passato i padroni di casa, roba piccola, senza genio, senza il famoso guizzo che a volte servirebbe quando le cose si mettono male.
Ma è inutile insistere, la Juventus è questa, si batte nel senso che viene battuta a destra e a sinistra, al fianco e al viso, mette tenerezza, Delneri cerca idee ma non le trova, Marotta dice le stesse cose da sempre pensando che gli ascoltatori siano tutti sciocchi e incompetenti, Andrea Agnelli (foto) seguita in una missione impossibile alla quale è stato chiamato dal cugino furbissimo. Totale: alla Juventus di ieri sera che cosa puoi rimproverare? Non ha fatto un tiro in porta, ha tenuto testa ai rossoneri finché addirittura Buffon ha concesso una papera e dunque il gol, ha provato a mettere paura con un paio di entrate di Melo e di Chiellini restituito al centro dell'area ma senza particolari risultati.
È una storia finita, in modo anche desolante. La squadra scivola, annaspa, arranca, invece di pensare alla champions o all'europa league dovrebbe incominciare a guardarsi alle spalle. La sconfitta di ieri sera non è né vergognosa, né umiliante. Semmai è vergognoso e umiliante chi ha ridotto questo club nelle condizioni attuali, chi non ha capito che non c'è futuro perché non c’è presente eppure c'è un passato che né John Yacob Elkann né Sergio Marchionne conoscono davvero. Il gol del Milan, anche fortunoso, ha smascherato i limiti caratteriali, oltre che tecnici, della Juventus, una gregaria ormai di questo campionato, una comitiva che non vede l'ora che finiscano i giochi. Ma dovrebbe preoccuparsi di quando ricominceranno. Si potrebbe pensare a cambiamenti immediati, con l'esonero di Delneri, sarebbe un errore infantile perché l'allenatore è soltanto l'ultimo del corteo. I responsabili sono molti, troppi, la Juventus quotata in Borsa è un bond fasullo, è un'offesa a se stessa e ai suoi tifosi.

Il Milan non ha dovuto sudare per vincere la partita, la Juventus invece ha fatto il massimo e ha perso. Questa è la sua cruda verità, la sua realtà che non può essere nascosta e tartufata da chi l'ha portata in questo inferno.

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