Una moratoria per Malesani

Forse bisognerebbe dar retta a Cesare Prandelli, gentiluomo prestato al calcio italiano. È una persona con sale nella zucca, oltre che un conclamato bravo allenatore, capace di far crescere la Fiorentina, a dispetto dell’ultimo scivolone a Siena, e di portarla in giro per l’Europa con successo. Ha proposto una moratoria di un anno nei confronti degli arbitri: sospensione di giudizi e polemiche televisive per dodici mesi, in modo da lasciare a Collina, il designatore, e ai suoi fischietti, il tempo necessario per maturare e guadagnare un po’ di serenità. Bisognerebbe dar retta a Prandelli, ma nel frattempo stabilire che nel calcio italiano la prescrizione su episodi personali non può essere estesa oltre il confine del biennio. Ieri, Malesani, che è un fegatoso di uno, è uscito in anticipo dal campo di Empoli-Milan per via di una frase birichina indirizzata all’arbitro Farina e riferita dal quarto uomo all’interessato: «Quello lì mi ha già fatto retrocedere una volta». Non perché non sia autentico il riferimento storico datato 2002 e posizionato con la retrocessione del Verona, ma perché la direzione di Farina non ha alcuna parentela con la sconfitta dell’Empoli. Non solo. Certi precedenti, sia pure pertinenti, non possono essere sventolati come una sorta di pregiudizio a sette anni di distanza. Via, nessuno ha memoria da elefante e nessuno può pensare a un qualche collegamento.

Farina non c’entra niente anche se nelle prossime ore il presidente dell’Empoli Corsi, come si vocifera da quelle parti, dovesse decidere di fare marcia indietro, mandar via Malesani e richiamare al capezzale della squadra Gigi Cagni.

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