Moratti: «Il blocco serve e sono pronta a rifarlo» Caos sui pass ai politici

Sono venti i politici che tra sabato sera e ieri mattina hanno chiesto la deroga per usare la macchina nella giornata di blocco. Nel momento in cui il sindaco ieri si è detta pienamente soddisfatta dei risultati raggiunti, ovvero 3 milioni di lombardi a piedi, ha tenuto banco la polemica sulla «licenza di inquinare» per chi fa campagna elettorale. Il capogruppo del Pdl Giulio Gallera non si è nascosto: «Io l’ho chiesta, era un diritto. Avevo impegni già presi e improrogabili. Certo che fare il blocco in una giornata così piovosa...». Sui nomi è giallo e il Comune si trincera dietro il rispetto della privacy.
Letizia Moratti ha fatto i conti della domenica ecologica padana: «Abbiamo raggiunto un buon risultato: sono 169 i comuni che hanno aderito e tre milioni i lombardi che hanno lasciato a casa l’auto». Anzi, pensa pure al bis: «È la prima volta che la domenica ecologica viene attuata in un’area così vasta, aspettiamo di vedere i risultati, ma penso che si potrebbe pensare a un altro blocco».
Dopo le polemiche sul provvedimento (anche da parte del governatore Formigoni) e la mancata adesione dell’hinterland, la Moratti rivendica la scelta: «Sono consapevole dei limiti dell’agire da sola, ma qui si tratta della salute dei cittadini e ho sentito la responsabilità di prendere una posizione forte».

Nelle prossime settimane incontrerà con il presidente dell’Anci Chiamparino i ministri Prestigiacomo e Scajola per «vedere se si possono avere incentivi ecologici per le industrie», tra una decina di giorni invece il vertice con il presidente della Provincia Podestà e i sindaci dell’hinterland per «illustrare loro il documento siglato dagli 80 comuni».

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