Sabrina Cottone
Letizia Moratti prova a ottenere dal governo qualcosa di buono per la città. «Ci auguriamo un sostegno ai Comuni virtuosi come Milano» è una delle proposte che il sindaco ha lanciato a Romano Prodi durante il workshop Ambrosetti di Cernobbio. Ancora: «Ci aspettiamo di avere in Finanziaria i fondi per le infrastrutture urbane e extraurbane». Tra gli altri terreni di cooperazione, il lavoro («Il Comune sia intermediario diretto tra domanda e offerta») e la liberalizzazione e la flessibilità dei servizi: «Una partnership delle città con il governo può offrire miglior qualità e prezzi più equi per tutti i cittadini». Insomma, la Moratti chiede finanziamenti ma anche metodi innovativi e incentivi perché i Comuni siano spinti a una gestione oculata delle risorse.
Se è una missione impossibile lo si vedrà a breve, con la Finanziaria. Per il momento, il sindaco incassa solo complimenti da Prodi. Il presidente del Consiglio non si lega a promesse, si limita ad apprezzare il metodo. «Ho assistito - dice Prodi - a due atteggiamenti diversi. Uno di chiusura netta da parte di Giulio Tremonti e laltra di buona apertura da parte del sindaco Moratti». Il sindaco mostra di gradire: «Credo si debbano trovare delle formule di dialogo, proprio nello spirito di costruire insieme delle soluzioni per il Paese. Quindi mi fa piacere che ci sia il riconoscimento da parte del presidente Prodi che questo è lo spirito con il quale io sto affrontando i problemi di Milano». Meno soddisfatto lex ministro del Tesoro: «Il sindaco Moratti fa il sindaco, lonorevole Tremonti fa lopposizione in Parlamento. Sono mestieri assolutamente diversi».
La Moratti è convinta della centralità dello sviluppo dei servizi per rilanciare la crescita. In Italia, ricorda il sindaco, il 70 per cento degli investimenti è gestito dagli enti locali. E il ruolo dei Comuni è particolarmente importante: «Lazione del governo, se vuole porsi obiettivi ambiziosi, deve mettere le città al centro di queste importanti sfide».
Il sindaco chiede particolare attenzione per le politiche delloccupazione: «Gli enti locali dovrebbero aver maggior potere per quanto riguarda l'incontro di domanda-offerta di lavoro». Il Comune ha già chiesto a Prodi (durante il Tavolo per Milano del luglio scorso) di avere gli strumenti per essere intermediario diretto nel collocamento e per occuparsi di orientamento e formazione.
Tra gli altri temi anche lingresso di nuovi operatori nel mondo delledilizia. «Trasferire alcune competenze dalle Regioni ai Comuni favorirebbe lo sviluppo» è la tesi della Moratti, che invita a «aprire il mercato al no profit e alle cooperative sociali». Per quel che riguarda il welfare, Moratti chiede «una maggiore flessibilizzazione decisa dagli enti locali nel settore socio-sanitario».
Tra i fan del metodo Moratti anche il presidente della Provincia, Filippo Penati: «Vedo nel sindaco un segno di forte discontinuità rispetto al passato. Lei sta adottando, nei primi atti, un metodo inclusivo». Questo pomeriggio la Moratti incontrerà i sindacati per il primo confronto dopo la sua elezione. Tra gli argomenti caldi i trasporti, il ticket e la macchina comunale, loccupazione e il carovita.
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