La Moratti: «Così questo governo penalizza Milano»

Il sindaco chiama a raccolta i parlamentari lombardi

La Moratti: «Così questo governo penalizza Milano»

Chiara Campo

«Temo che per Milano ci siano penalizzazioni forti». Letizia Moratti rimanda commenti più duri contro il governo a domani mattina, quando avrà «letto attentamente il testo della Finanziaria»». Ma la manovra varata venerdì sera dal Consiglio dei ministri, si sbilancia il sindaco, «da come appare adesso è pesantemente squilibrata su un aumento della pressione fiscale. I due terzi della manovra derivano da un aumento delle tasse, non è certamente positivo per i cittadini». Ribadisce dunque la «forte preoccupazione» che aveva «già espresso nei giorni scorsi», quando aveva scritto a Prodi per sciogliere i nodi sugli impegni assunti - e non ancora rispettati - dal premier al Tavolo per Milano. E il testo della Finanziaria non lascia sperare niente di buono, ecco perché domani alle 12, in Sala Alessi a Palazzo Marino, il sindaco ha chiamato a raccolta tutti i parlamentari eletti in Lombardia, sia di centrodestra che di centrosinistra: un tavolo trasversale per evitare un taglio drastico dei finanziamenti per la città: «Penso che sia doveroso incontrare coloro che hanno la responsabilità politica di approvare la Finanziaria in via parlamentare. Sarà un incontro istituzionale per capire insieme come fare sì che questa manovra non penalizzi Milano».
Il capogruppo di An alla Camera Ignazio La Russa promette battaglia: «Sulla Finanziaria faremo un’opposizione inflessibile. Se il governo prosegue con lo spirito di vendetta che ha manifestato contro le categorie, e lo estende contro le città che, come Milano, non sono di centrosinistra, troverà pane per i propri denti». Sulla stessa linea Massimiliano Orsatti, assessore comunale e segretario provinciale della Lega: «La manovra - attacca - aumenta oltremisura le tasse più o meno a tutti. Le promesse di Prodi al Tavolo per Milano finora non trovano riscontro nella Finanziaria». Importante è dunque l’incontro bipartisan a Palazzo Marino, «bisogna far fronte comune perché il governo comprenda che le richieste non vengono da una parte politica, ma del Paese».
Preoccupato il vicesindaco e deputato di An Riccardo De Corato: «A Milano da 10 anni non facciamo pagare l’Irpef, non abbiamo aumentato l’Ici e anzi prevediamo di ridurla. Il governo vuole introdurre tasse come quella di soggiorno e aumentare gli estimi catastali, va in contraddizione con il nostro impegno a ridurre la pressione fiscale sui milanesi». Ombretta Colli, assessore e senatrice di Fi, si dice «senza parole, come la maggior parte degli italiani. Viene penalizzato il ceto medio che lavora con impegno, molti milanesi ne saranno colpiti e sarebbe bene che anche i parlamentari del centrosinistra operassero con quelli della Cdl per portare alla città i finanziamenti che merita. Se si ferma la “macchina” Milano ne risente il Paese».

Per Emanuele Fiano, senatore dell’Ulivo, «è difficile gridare al lupo al lupo, perché per investire sullo sviluppo di grandi opere come Pedemontana e Malpensa da qualche parte bisogna prelevare i fondi». L’incontro con la Moratti «non dovrebbe concentrarsi tanto sulla manovra, quanto verificare la sensibilità comune su temi per lo sviluppo della città e della Lombardia, che penso ci sia».

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