Moratti e Tremonti: «Aiuti al terzo settore»

Governo italiano in prima fila nel sostegno al terzo settore e alle iniziative che questo svolge in maniera crescente nel campo del sociale e della ricerca. A ricordare l'impegno e la vicinanza delle istituzioni al mondo del non profit è il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Letizia Moratti, intervenuta all'Università Cattolica al convegno «Terzo settore, risorsa per la ricerca scientifica in Italia».
«Il governo - ha osservato Letizia Moratti - valuta molto positivamente le attività non profit nel settore della ricerca e sviluppo e sostiene con vari mezzi la collaborazione tra queste realtà ed il sistema pubblico di ricerca», fornendo sostegno ad un comparto che vede sempre più coinvolti e partecipi i cittadini del Paese. Il ministro Moratti ha ricordato l’impegno nel settore della Sanità: «Un trasferimento di ricchezza senza precedenti. Si è passati dai 76,7 miliardi di euro del 2002 ai 93 miliardi di euro previsti dalla recente legge finanziaria per il 2006». In particolare - ha concluso Letizia Moratti - vanno segnalati, «tra gli interventi previsti nell'ambito della legge finanziaria 2006, la deducibilità totale dal reddito imponibile delle erogazioni liberali in favore di università e ricerca scientifica; e la destinazione a sostegno della ricerca, oltre che del volontariato e dell'università, di una quota del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche».
La possibilità di destinare il 5 per mille dell'Irpef a sostegno della ricerca e del volontariato è uno strumento sperimentale che può essere ancora discusso e migliorato. Lo ha sostenuto il vicepresidente del Consiglio e ministro per l'Economia, Giulio Tremonti intervenuto al convegno.
«Nel gennaio del 2004 - ha ricordato Tremonti - si era prospettata l'ipotesi di un secondo 8 per mille. Poi il tempo è passato - ha aggiunto - e da allora l’8 per mille è diventato un 5 per mille» di natura volontaria e aggiuntiva e da destinare a finalità di natura sociale e scientifica.


«Data la quantità limitata di risorse in un quadro europeo quantomeno statico - ha proseguito Tremonti - non credo che queste problematiche si risolvano con vecchi strumenti». In questo ambito si può allora fare riferimento allo «strumento del 5 per mille parallelo all' 8 per mille. Strumento introdotto a titolo sperimentale.

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