La Moratti: "Esco in incognito". E apre la terrazza vista Duomo

Il sindaco a "Oggi": "Faccio perlustrazioni con mio figlio per controllare i quartieri a rischio"

La Moratti: "Esco in incognito". E apre la terrazza vista Duomo

Non è facile tenere a bada l’invidia da comuni mortali, davanti alle foto di Letizia Moratti che fa giardinaggio sul tetto della sua casa di San Babila. Anche perché la bella dimora ha una splendida piscina in cui si può sguazzare rimirando le guglie del Duomo. Per pacificarsi un attimo, basta pensare che in fondo il tempo libero del sindaco non è poi così tanto e che noi possiamo sempre uscire in balcone o sul solarium della palestra.
Con queste premesse, si possono guardare con serenità le foto di Oggi che corredano l’intervista alla Moratti, già pronta alla sua seconda sfida elettorale. Il sindaco accarezza con tenerezza i limoni, si aggira tra i vasi con un grande annaffiatoio e spiega: «Questo è il mio rifugio. Qui, con mio marito (il petroliere Gianmarco Moratti, ndr), i miei figli, la mia nipotina Anastasia, i cani, i gatti, i fiori, le piante, i libri, dimentico i problemi della politica. Il mio orgoglio è l’orto botanico, con le melanzane, i pomodori. Tutto coltivato senza concimi chimici».
Un po’ quel che cerca di proporre, in modo più abbordabile, con i restauri delle cascine del Comune, un progetto al quale il sindaco tiene moltissimo anche in vista dell’Expo: ieri era in visita alla cascina Cuccagna di Porta Romana, la più centrale dell’intero sistema che la Moratti vorrebbe rivitalizzare per rendere vivibile la città.
Non solo botanica, però, nell’intervista. Tra le altre confidenze, il sindaco rileva di organizzare blitz notturni nelle aree a rischio, per verificare di persona che cosa non va e prendere provvedimenti. Travisata, come Eva Kant. «Sa quante volte mi sono travestita e con mio figlio Gabriele, travestito pure lui, ce ne siamo andati di notte in giro per le vie a rischio di Milano, dove c’è droga, prostituzione, delinquenza». Il sindaco si rifiuta di rivelare il trucco: «Non glielo dico. Se no la prossima volta mi riconoscono.

Ho intenzione infatti, dopo l’estate, di tornare negli stessi quartieri per vedere se qualcosa è cambiato». Tutti avvertiti, anche in Atm: «Faccio controlli sugli autobus, sulle linee a rischio». E ancora: «Faccio visite a sorpresa nelle mense scolastiche». Non le sfuggono neanche i bambini.

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