Due giorni fa, la prima bomba. «Dal primo ottobre i milanesi non pagheranno più Ecopass». Se la corsa per il ballottaggio è partita in salita, ieri Letizia Moratti ha accorciato ancora la distanza dal candidato del Pd Giuliano Pisapia. Calando un poker di misure che scatteranno già all’inizio del prossimo mandato, in caso di elezioni. Prima mossa: i residenti non pagheranno più le strisce blu nel proprio ambito di sosta, all’interno della Cerchia dei bastioni e della filoviaria 90/91. Per dire: chi abita in centro non dovrà più impazzire a cercare le strisce gialle libere, se troverà quelle riservate ai non residenti potrà parcheggiare comodamente senza spendere un euro. «I milanesi così - spiega il sindaco - avranno un’offerta più ampia e potranno sostare sotto casa più facilmente». Seconda: il Comune (di centrodestra) introdurrà abbonamenti mensili o annuali con lo sconto ai commercianti che hanno attività in zone dove regna il regime del gratta e sosta, «stesse tariffe anche per gli artigiani». Terza: aumenteranno (dalle 9.30 alle 17.30) le ore a disposizione per il carico-scarico merci «in linea con le esigenze degli esercenti» e grazie alle nuove piazzole la finestra temporale passerà «da 4 a 8 ore per il non alimentare e da 6 a 8 per le merci deperibili». Last but not least: tasse bloccate su immobili, bar e ristoranti per i prossimi 5 anni. «Milano, unico Comune in Italia - ricorda il sindaco - non ha mai applicato l’addizionale Irpef e abbiamo mantenuto le tariffe dei servizi più basse d’Europa. Applicheremo la stessa politica nel prossimo mandato». Scontato il raffronto con il programma di Pisapia dove «si parla espressamente di revisione del catasto immobiliare» cioè «Ici più alta sulle seconde case». E traduce l’impegno del centrosinistra a «privilegiare il prelievo sull’utilizzo-consumo della città», nei fatti, in un «aumento della Cosap e di tutte le tariffe di uso del suolo pubblico di bar, ristoranti e esercizi commerciali».
Non gli è mai piaciuto, e ieri Roberto Formigoni ha applaudito all’annuncio del sindaco su Ecopass. Dal primo ottobre, (almeno) i milanesi non lo pagheranno più. «Ha ascoltato il segnale degli elettori anche su questo tema e l’ha praticamente abolito» afferma il governatore. I 600mila pendolari che ogni giorno entrano in città continueranno a pagare per girare nella Cerchia. I milanesi voteranno il 12 e 13 giugno i 5 referendum sull’ambiente. Il primo riguarda proprio «l’allargamento progressivo fino alla Cerchia ferroviaria del sistema di accesso a pagamento » e la trasformazione in congestion charge, pagano tutti e non solo chi inquina.
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