(...) Filippo Penati è contrario al ricorso presentato contro Alitalia dalla Sea, con il sostegno dellazionista di maggioranza, Letizia Moratti. «Mettiamo anche che Sea vinca e il tribunale condanni Alitalia a pagare un miliardo di euro di danni. A quel punto che succede? Alitalia porta i libri in tribunale e la Sea non vede una lira. Allora è meglio essere chiari e dire che si tratta di un ricorso per far fallire Alitalia». Il sindaco la pensa in tuttaltro modo. «La causa per danni non può essere fermata, è un atto dovuto», ribadisce Letizia Moratti. E mentre Roberto Formigoni assicura che «una cordata italiana è pronta e si appaleserà entro breve», lei mette ancora una volta sotto accusa le scelte di Romano Prodi e del suo ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa. «Mi sembra che il governo italiano non stia negoziando, ma semplicemente accettando delle condizioni a scatola chiusa. È una resa incondizionata. Noi consegniamo la politica dei trasporti del nostro Paese a una compagnia non italiana» ha detto il sindaco a Maurizio Belpietro, che lha intervistata durante il suo programma mattutino su Canale 5, «Panorama del Giorno». La tesi è che il destino di Malpensa vada nettamente separato da quello di Alitalia, attraverso una moratoria, sia pur breve, che dia modo allhub lombardo di riorganizzarsi. «Alla Sea non interessa continuare ad avere allinfinito i voli di Alitalia su Malpensa. Noi vogliamo solo avere il tempo necessario per poter riconfigurare laeroporto di Malpensa e poter continuare ad essere al servizio del Paese. Dobbiamo trovare altri vettori che prendano il posto di Alitalia. È quello che ha ottenuto il governo olandese quando ha venduto Klm alla Francia». Un tema particolarmente allarmante è la dismissione del cargo. «Il nostro sistema delle piccole e medie imprese avrà costi maggiori per spedire le proprie merci rispetto a Malpensa da dove adesso vengono e partono. Non dimentichiamo che Malpensa movimenta 650mila tonnellate di merci lanno. E le merci dovranno mandarle a Parigi».
Formigoni insiste invece sulla soluzione alternativa: «Confermo che esiste una cordata italiana, che è pronta e si manifesterà entro breve. Ci vuole tempo, ma neanche troppo lungo. Il governo dovrà ora riservare a questa cordata lo stesso trattamento riservato a Air France. Basterebbe anche un po meno». Non è la prima volta che Formigoni parla di tale possibilità, anzi lidea di una cordata legata a AirOne è di qualche mese addietro, quando il governatore della Lombardia aveva anche lanciato lidea di una compagnia del Nord.
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