nostro inviato ad Appiano Gentile
Se Mourinho nutriva perplessità sulla possibile reazione del capo dopo la sconfitta e il confronto nello spogliatoio, può darsi una calmata, trionfo su tutta la linea: «Non sono preoccupato - ha dichiarato Massimo Moratti -, considero il 3-1 di Bergamo una gara in meno nel calendario perché lì non siamo proprio scesi in campo. Spifferi dallo spogliatoio? Non devo rassicurare nessuno, i nostri tifosi sono sufficientemente maturi per capire che cè il giusto clima tra squadra, allenatore e proprietà, nulla di allarmante -, si legge sul sito di Gazzetta -. Balotelli non convocato da Mourinho? Io ho fiducia in tutti e due». Una cementata, sintonia totale, dal 27 luglio 2008, prima amichevole dellInter di Mourinho a Riscone di Brunico contro il Bari, è improvvisamente arrivato il momento di fare gruppo, quasi paradossale per una squadra che è davanti in tutto, ma questo è stato un concetto girato tutta mattina durante la conferenza stampa di José, teso e poco disposto alla chiacchiera, anche se dirà che non è vero: «Sono solo stanco». Con la Samp non cè lo squalificato Ibrahimovic, (alla Samp manca Cassano) mai successo, un buco che non si può chiudere: «Giocatore insostituibile, si può sopperire solo con una prova maiuscola del collettivo, della squadra, è la nostra unica possibilità - ha commentato Mourinho -. Se torneremo al tridente? Senza Ibra è possibile. Ma qui sento parlare di momento difficile: quale momento difficile? La Supercoppa labbiamo vinta, in coppa Italia siamo in semifinale, in Champions siamo con altre 17 squadre europee, in campionato siamo primi, meglio non è possibile. Ma se volete parliamo di crisi: sì, sì, questa è proprio una crisi incredibile, una pressione tale che non riesco a prendere sonno. Un dramma». Confermato: Mou è anche un po stanco.
E per Moratti questuomo sarebbe quasi in odore di santità: «Primo in tutto e nonostante questo oggetto di attacchi indecenti da parte di alcuni nostalgici». E sulla volontà del portoghese di portare in tribunale chi ha pubblicato certe notizie, ha aggiunto: «Si è rivolto agli avvocati per far capire che quelle cose non le ha mai dette, è un modo suo di fare chiarezza, fa parte del suo carattere reagire così e io lo accetto». Josè vuole parlare di quanto vi siete detti nello spogliatoio? «Io non parlo». Ripetuta, e lui: «Non parlo, parla il mio avvocato».
Il vice direttore generale Stefano Filucchi ha ribadito: «I giocatori sono pronti a testimoniare. Mourinho ha detto che ha 28 testimoni, tutti quelli presenti quando cè stato il confronto di lunedì». Gli altri attacchi sono arrivati dai dossier romanisti, dalla Juventus che si è augurata che la sfortuna perseguiti ancora lInter. Più pericolosi gli spifferi degli attacchi, Mou ha liquidato tutto in fretta: «Anche in Portogallo vengono fabbricati dossier arbitrali, in Inghilterra no. Preferisco lInghilterra. Pressione Juve? Quale pressione, io non capisco...».
Moratti era uscito dal medesimo tranello con agilità: «Ho sentito la reazione della dottoressa Sensi e l'ho trovata strana: i dirigenti a fine partita non hanno detto niente. Forse la presidentessa, vedendo la gara in tv, avrà avuto più spunti». E i nostalgici a cui faceva riferimento? Forse moggiani, o certi juventini o magari vecchi amici del Mancio. Ma intanto sono letteralmente scoppiati due casi. Il primo è clamoroso: Adriano è diventato un leader, con la Samp si caricherà la squadra sulle spalle e si parla di nuova rinascita. Laltro caso è Supermario: non convocato. Balotelli è fuori per scelta tecnica, ha detto Mou.
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