Moratti, Maicon e Sneijder: così è sparita l’Inter del triplete

Tranquilli, non c’è modo di portarselo a casa per evitare altri incontri ravvicinati. O magari per rifarsi la bocca buona dopo tanto bagno d’amarezza. Harry Redknapp è stato drasticamente chiaro: «Gareth Bale non è in vendita. A nessun prezzo». Le brutte notizie non finiscono qui: Muntari si è stirato al polpaccio destro, ne avrà per un mesetto. Sedicesimo nella lista degli infortunati per cause muscolari. Fino a dieci giorni fa, l’Inter stava solo cercandogli un buon acquirente. Ora sarebbe stato indispensabile. «Sapevamo che aveva un problema, abbiamo rischiato: è andata male», ha spiegato Benitez. É rimasto in piedi solo Javier Zanetti, 37 anni (alla sua età c’è chi gioca al massimo una mezzora), unico centrocampista disponibile per la partita di sabato contro il Brescia. Immaginate la faccia di Benitez costretto a scegliere tra Nwamkwo, Obi o Chivu per affiancargli un compagno. Ma questa è l’Inter? Sì, quella del triplete? Impossibile pensarlo. Qualcuno l’ha fatta sparire. Cerchiamo il killer o il prestigiatore. Troppo facile dire: Mourinho. L’ha stressata, strizzata, ha vinto, è scappato e magari avrà perfin ingannato tutti su Maicon: ha finto di volerlo, magari sapendo che il pupillo era già in declino. L’Inter c’è cascata, e non l’ha ceduto.
No, inutile dare le colpe a Mou. E allora? Tre indiziati: Moratti che ha mal indirizzato la campagna acquisti ed ora comincia ad avere i soliti dubbi. Maicon che sembra bollito, forse rovinato da qualche eccesso: ha perso prepotenza e strapotenza fisica, corre poco, difende peggio, individualista esasperato come altri. Infine Sneijder, pallone dorato di una sola stagione. I nervi scoperti di Chivu e altri sono un segnale, non una causa. Poi tutti potranno dire: Sneijder può ancora tornare ai livelli dell’anno passato (ben diversi da quelli del Real), Maicon può rigenerarsi e Moratti mettere riparo agli errori del mercato, acquistando quel paio di giocatori che servono a Benitez.
L’errore di Moratti però è grave: il presidente e i suoi consiglieri avrebbero dovuto prevedere qualche problema. Quando mai una squadra, ad alto livello, non ha bisogno di ricambi di qualità e di qualche innesto, anno dopo anno? Ci sono motivi fisici e motivi mentali. Chissà, forse Moratti è il primo ad aver la pancia piena, più dei giocatori. Ieri il dottor Piero Volpi, ex medico interista, ha raccontato la sua teoria a “Radio 24”. Sugli infortuni e sulla debacle mentale. «I motivi sono due: il cambio di allenatore e lo sforzo nervoso e fisico fatto l’anno passato. Dopo il cambio di un tecnico, i dirigenti dovrebbero sapere che si rischia di andare incontro a situazioni simili. L’Inter patì molti infortuni muscolari nella prima stagione di Mourinho, ma l’anno successivo il tecnico cambiò approccio. Giocarono sempre gli stessi uomini, poco turn over, facendo recuperare lo sforzo della partita tramite allenamenti basati sul gioco». Cioè limitando altro tipo di sforzo sui muscoli, in palestra o altrove.
Benitez ha provato a differire l’allenamento, ma tanto non basta per schierare la marea di infortuni. C’è stress, una usura fisica difficilmente rammendabile. Rafa vuol riprovarci a modo suo. Ricetta? «Dobbiamo lavorare di più, sia sul piano tattico, sia su quello fisico». Sottinteso: Moratti lavori sul mercato.


Nomi: Lucas Pezzini, snobbato nel Liverpool, Ibrahim Afellay olandese che lascerà il Psv, Steven Pienaar pronto a lasciare l’Everton, ma a giugno, oltre a Dirk Kuyt, l’olandese mancato in estate, per questioni di prezzo e per strategia non proprio vincente. Gente da calcio all’inglese, che corre e sa correre. Chiara la differenza? Oggi l’Inter ha gente che corre. Ma non basta.

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