Moratti: «Modifiche al progetto? L’Expo sarà ancora più verde»

«L’Expo è più verde di quanto non fosse contenuto nel dossier di candidatura». Letizia Moratti entra a gamba tesa nella polemica scatenata dalle parole dell’amministratore delegato di Expo 2015, Giuseppe Sala, secondo cui «l’idea di una Expo eccessivamente verde non sfonda». Dopo l’intervento di due giorni fa del governatore Formigoni, che aveva supportato e chiarito ulteriormente le parole di Sala - «Abbiamo vinto la candidatura in un’epoca di grande avanzamento economico, poi c’è cascata addosso la crisi mondiale: quindi l’aggiustamento del piano non deve essere visto come un rinnegamento del progetto ma come un ammodernamento ulteriore, con l’aggiunta di altre competitività e attrattività del sistema» -, ieri è stata la volta del commissario straordinario Letizia Moratti, che ha voluto sgombrare il campo dai timori e dalle allusioni dell’opposizione che allarmisticamente parla di rischi di «colata di cemento».
Il primo cittadino ha tenuto a sottolineare che «per noi fa testo il dossier di registrazione, quella è la nostra bibbia» e che «l’impianto complessivo rimane quello indicato». Il riferimento è alle parole di Stefano Boeri, coordinatore del masterplan del sito, che venerdì aveva attaccato: «L’ipotesi di una rinuncia all’orto botanico planetario è un mutamento di programma irresponsabile. Resta il sospetto che una revisione tecnologica dell’orto botanico nasconda in realtà l’intenzione di realizzare l’Expo con più volumi costruiti, cedendo così, una volta di più, alle aspettative dei privati». Non ci sta il commissario straordinario a passare per amica degli immobiliaristi a scapito di un progetto per cui ha tanto lottato. In un periodo così delicato - come evidenziano le parole di Sala - Milano non si può permettere di confondere le idee dell’opinione pubblica e degli osservatori internazionali.
«Tra il dossier di candidatura e il dossier di registrazione c’è stato un aumento del verde - ha spiegato il commissario straordinario Moratti -, 56 ettari su 110 saranno di verde e acqua, e, come indicato nel dossier di registrazione, ci saranno le sfere bioclimatiche che illustrano i climi del mondo: questo è l’orto botanico planetario - ha precisato - non era mai stato inteso in altro modo». Secondo il sindaco, inoltre, «naturalmente questo deve essere anche un’Expo tecnologico, come abbiamo sempre detto». «Quello che ha affermato l’amministratore delegato - ha poi chiarito Moratti - è che il percorso in questo momento è quello di concordare con i Paesi le modalità con cui intendono partecipare».

«Un percorso in divenire», ha concluso quindi il primo cittadino, in cui l’amministratore delegato sta effettuando le verifiche in accordo con il Bie e «insieme a grandi architetti come Jacques Herzog e Ricki Burdett».
Intanto oggi il sindaco, come promesso, dopo il voto sul bilancio sarà in consiglio comunale per riferire della situazione della società Expo, in gravi difficoltà di bilancio, e sulla situazione dei terreni.

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