nostro inviato ad Appiano G.
Metti una sera un comunista vero come Fausto Bertinotti sul palco della Comuna Baires. Mettigli vicino il patron dellInter Massimo Moratti, uno che comunista non può essere per definizione sociale. E il derby è assicurato. Uno strano incontro tra un imprenditore nato ricco grazie alle raffinerie di famiglia e un politico nato povero nei sobborghi di Milano; il primo col sangue nerazzurro, laltro rigorosamente rossonero. Loccasione è il convegno «Sport, mercato e società» e tra una citazione di Borges e un tango di Piazzolla, i due hanno trovato molti punti in comune nellaffrontare i temi più diversi, dalle periferie parigine alla fame nel mondo. Ma è soprattutto il calcio quello più direttamente chiamato in causa.
«LInter è una promessa non mantenuta», ammette Moratti. «È come il comunismo, una bella idea realizzata male», spiega Bertinotti. Replica Moratti con amarezza: «Non si sta esprimendo bene, ma non ci posso fare niente. Continueremo a cercare di vincere in modo onesto, perchè lInter è voglia di tenere duro, di credere nel calcio pulito, perchè il calcio è del pubblico e quindi un imbroglio è ancora più brutto. LInter è non cadere nella tentazione, nei tranelli e andare avanti, convinti di poter vincere. Il mercato che ruota intorno al calcio lo sta facendo diventare più velenoso e il calcio diventa menzogna quando deve essere venduto. Il football odierno dà limpressione di essere arrogante, perchè è troppo offerto. Per questo dico che la partita, anche nella sofferenza che ci accompagna quando la osserviamo, è il momento migliore».
Da tifoso rossonero il leader di Rifondazione si augura che «Berlusconi smetta di fare il presidente del Consiglio e si occupi solo del Milan», mentre Moratti fa spallucce quando gli si chiede se si sente come Pinocchio tra il gatto e la volpe, cioè tra Milan e Juventus. Ma poi il patron confessa la verità su Luciano Moggi: «Non cè astio nè cattivi rapporti con la Juve, ma non credo che Moggi verrà mai allInter. Quanto al campionato, dobbiamo stabilizzare la squadra, ma la qualità cè e aspettiamo solo la forma migliore di qualche giocatore. Cassano? Escludo il suo arrivo».
Da parte sua Roberto Mancini, prima risponde a Emre («Lui ed altri ex, invece che parlare avrebbero dovuto fare di più sul campo quando erano qui, così forse lInter avrebbe qualche vittoria in più»). Poi sorride per il recupero contro il Parma di giocatori come Veron, Javier e Cristiano Zanetti (cè anche Stankovic), mentre davanti aspetta buone notizie dal duo Adriano-Martins.
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